Il Premio Maria Corti – Parole al centro è un riconoscimento nato per celebrare il ruolo centrale della parola come strumento vivo, trasformativo, capace di interrogare e dare forma al mondo, esaltandone il potere in tutte le sue forme: dalla letteratura alla saggistica, dal teatro alla canzone, dal cinema alla poesia performativa, fino alla sperimentazione multimediale. Promosso dalla Fondazione Maria Corti, in collaborazione con il Centro Manoscritti dell’Università di Pavia, con il patrocinio dell’Università di Pavia e del Comune di Pavia, e il supporto del Collegio Ghislieri, l’iniziativa si ispira al pensiero e all’opera di Maria Corti – critica letteraria, filologa, scrittrice e fondatrice del Centro Manoscritti.
Figura cardine della cultura milanese e italiana, MAria Corti ricevette diversi premi in carriera tra cui il Premio Flaiano nel 1989, l'Ambrogino d'oro e il premio speciale per la letteratura della Presidenza del Consiglio, il Premio Dessì per la narrativa nel 1991, il premio Ministro dei Beni culturali dall'Accademia dei Lincei nel 1999 e, nello stesso anno, il Premio Campiello alla carriera.
Il premio Maria Corti – Parole al centro si articola in tre sezioni:
- Narrativa
- Saggistica
- Premio alla Carriera, destinato a una figura di rilievo nel panorama culturale italiano, che si sia distinta per un rapporto creativo e dinamico con la parola.
I vincitori delle sezioni Narrativa e Saggistica vengono giudicati da una Giuria di esperti presieduta da Giorgio Panizza, e composta da figure di primo piano della scena culturale italiana, tra cui Helena Janeczek, Paolo Di Stefano, Gaia Manzini, Paola Italia, Fabio Pusterla, Mariarosa Bricchi e altri nomi autorevoli.
Il Premio è anche un’occasione per arricchire l’archivio del Centro Manoscritti, che custodisce autografi, epistolari e taccuini di grandi autori del Novecento: i materiali donati dagli autori premiati andranno ad ampliare questo patrimonio unico, alimentando un dialogo costante tra la memoria letteraria e il presente.