Principj della civilizzazione de' selvaggi dell'Italia... Tomo primo ( - secondo)
2 volumi in 8, cm 13 x 21, pp. VIII + 414; VIII + 480. Fregio e timbro di possesso al frontespizio. Normali bruniture e leggera gora alla parte inferiore dei volumi. Mezza pergamena tardo ottocentesca. Edizione originale molto rara pubblicata tra il 1805 e il 1807, rappresenta uno dei migliori esempi di romanzo archeologico di ispirazione vichiana e cuochiana. De Attellis, seguendo un percorso gia' tracciato anche dal Genovesi nel riprendere la lettura storica vichiana, rivaluta il ruolo delle civilta' italiche preromane, riconosce nei fenici i primi civilizzatori dell'Italia e esalta il ruolo di altre popolazioni quali i Sanniti ma anche gli Umbri, i Piceni, i Liguri ecc. esaltandone lo spirito di liberta' e la loro fierezza contrapponendoli al contempo ai Greci e, in particolar modo, ai Romani. Nell'introduzione al primo volume il De Attellis specifica che nelle ricerca sulle '...prime societa' surte in Italia... ho creduto di trovarne i principj meno negli antichi scritti che ne' monumenti della natura e nel corso ordinario degli umani avvenimenti. Ho pur anche riputate come memorie permanenti la nomenclatura degli antichi luoghi e le pratiche superstizione tenacemente conservate...'. Il resto del volume, viene dedicato alle prime colonie fenicie e ai rapporti di questi con i greci. Nel secondo volume poi, si dilunga nella descrizione dei Tusci derivanti dai fenici, i Tirreni, Ianigeni, Saturnini, i Sicoli, i Liguri, Vulsci, Opici ecc. e delle citta' da questi fondate. G. A. Arena, Francesco De Attellis..., In: Filosofia e societa', n. 7/8, pp. 255 - 262. Tessitore, Contributi alla storia e allo storicismo, v. 1. p. 248
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2 volumi in 8, cm 13 x 21, pp. VIII + 414; VIII + 480. Fregio e timbro di possesso al frontespizio. Normali bruniture e leggera gora alla parte inferiore dei volumi. Mezza pergamena tardo ottocentesca. Edizione originale molto rara pubblicata tra il 1805 e il 1807, rappresenta uno dei migliori esempi di romanzo archeologico di ispirazione vichiana e cuochiana. De Attellis, seguendo un percorso gia' tracciato anche dal Genovesi nel riprendere la lettura storica vichiana, rivaluta il ruolo delle civilta' italiche preromane, riconosce nei fenici i primi civilizzatori dell'Italia e esalta il ruolo di altre popolazioni quali i Sanniti ma anche gli Umbri, i Piceni, i Liguri ecc. esaltandone lo spirito di liberta' e la loro fierezza contrapponendoli al contempo ai Greci e, in particolar modo, ai Romani. Nell'introduzione al primo volume il De Attellis specifica che nelle ricerca sulle '...prime societa' surte in Italia... ho creduto di trovarne i principj meno negli antichi scritti che ne' monumenti della natura e nel corso ordinario degli umani avvenimenti. Ho pur anche riputate come memorie permanenti la nomenclatura degli antichi luoghi e le pratiche superstizione tenacemente conservate...'. Il resto del volume, viene dedicato alle prime colonie fenicie e ai rapporti di questi con i greci. Nel secondo volume poi, si dilunga nella descrizione dei Tusci derivanti dai fenici, i Tirreni, Ianigeni, Saturnini, i Sicoli, i Liguri, Vulsci, Opici ecc. e delle citta' da questi fondate. G. A. Arena, Francesco De Attellis..., In: Filosofia e societa', n. 7/8, pp. 255 - 262. Tessitore, Contributi alla storia e allo storicismo, v. 1. p. 248
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