Processo al Rubicone
"Questa storia ha inizio oltre duemila anni fa. Da queste parti. Giulio Cesare varca in armi il fiume Rubicone, confine dell'Italia, e scatena la guerra civile. L'icastica sentenza che egli pronuncia secondo Svetonio nell'occasione, "Alea iacta est", è assai appropriata per essere iscritta negli annali. Sta a significare che una decisione è presa ma pure, e soprattutto, che s'affronta una sfida, un rischio, s'oltrepassa un limite [...]. Non basta. Da queste parti, detta storia scatenò una disputa annosa su quale, tra Pisciatello-Urgòn, Fiumicino e Uso, fosse stato in epoca romana il vero Rubicone. La discussione, che presenta non pochi aspetti di scontro municipale, permane nel campo delle ipotesi, finché svolta repentinamente quando v'irrompe Benito Mussolini [...]. Di più. Il Rubicone è un simbolo internazionale. Un pezzo dell'immaginario collettivo. Patrimonio dell'alta cultura e di quella popolare. Ricorre nelle parole, negli scritti, nelle immagini di statisti, rockstar, poeti, registi, gente comune." (Dalla presentazione di Gianfranco Miro Gori)
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Anno edizione:2014
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