Il romanzo è uno spaccato storico importante, attraverso la storia si riescono a conoscere riti e credenze, costumi e tradizioni, ingenuità e furbizie di chi della religione ne ha fatto fonte di supremazia. Mai frase di Marx “La religione è l’oppio dei popoli” è così adeguata a questo contesto. Inoltre la vicenda, anche se di fantasia, si ispira alle “digiunanti”, donne e bambine che in Europa e in America, tra il Sedicesimo e Ventesimo secolo sembrava fossero in grado di sopravvivere senza cibo, poi identificate come isteriche o da ricovero forzato in manicomio. Consiglio la lettura de “Il prodigio” a chi come me è appassionata al genere storico, ma con un velo di mistero che dipanandosi nella storia trova il suo colpo di scena nel finale.
Il prodigio
Con una prosa splendida, capace di mantenere sempre alta la suspense, Emma Donoghue ci consegna un magistrale romanzo che parla di ignoranza, accanimento religioso e superstizioni nell’Irlanda dell’Ottocento.
«Un romanzo storico notevole, basato su fatti che possono essere realmente accaduti. Un’opera da cui è impossibile staccarsi». - Stephen King
«Una storia che colpisce al cuore». The New York Times «Donoghue è abilissima a tenere i lettori sulla corda, incantati dalla figura della piccola Anna, dai suoi segreti, e affascinati da un mondo lontano». - Vanity Fair
Irlanda, seconda metà dell'Ottocento. L'infermiera Lib Wright, una veterana della guerra in Crimea formatasi all'illustre scuola di Florence Nightingale, è appena giunta nelle Irish Midlands dall'Inghilterra. A convocarla è stato un comitato capeggiato dal dottor McBrearty, il medico della Contea. Il caso sottopostole è quanto mai insolito: Anna O'Donnell, una bambina in perfetta salute, afferma di non toccare cibo dal giorno del suo undicesimo compleanno, quattro mesi prima. Un vero e proprio «prodigio vivente», che non manca di attirare stuoli di fedeli da tutto il mondo, impazienti di vedere con i propri occhi la bambina che sostiene di nutrirsi soltanto di manna dal cielo. Non tutti, però, si sono lasciati impressionare dalle parole della piccola. Molti pensano che gli O'Donnell siano degli impostori che danno da mangiare alla figlia di nascosto, facendosi beffe del mondo e dello stesso dottor McBrearty. Per questo il comitato ha ritenuto opportuno ingaggiare due scrupolose sorveglianti che rimarranno a turno al fianco di Anna, giorno e notte, per due settimane. Lib è convinta di aver ottenuto l'incarico soltanto grazie all'autorevolezza della scuola da cui proviene e di aver affrontato quel lungo viaggio oltremare non per fornire la sua esperienza, ma per servire da balia e carceriera a una piccola imbrogliona, e tutto a causa dell'orgoglio ferito di un medico di provincia. Rifiutare, tuttavia, significherebbe rinunciare al lauto corrispettivo offerto, anche se il vero compenso sarà, per lei, smascherare quel miserevole inganno e far trionfare la verità. La casupola in cui vive la bambina non ha più di quattro stanze e l'infermiera confida sul fatto che le basterà una notte per sorprendere Anna a cibarsi di nascosto, da sola o aiutata da qualcuno dei famigliari. Eppure, nei primi giorni di vigilanza, la piccola non fornisce alcuna prova sul raggiro perpetrato, al di là di quella frottola gigantesca: la pretesa di poter vivere senza mangiare. Vivendo di privazioni al pari di una santa, mostra, anzi, una serenità e una padronanza di sé tali che Lib è spinta a chiedersi se per caso non stia affatto fingendo. Tuttavia, proprio quando le convinzioni di Lib cominciano a vacillare, Anna inizia a deperire rapidamente sotto i suoi occhi, ponendo l'infermiera di fronte a dilemmi ancora più grandi. Con una splendida prosa, capace di mantenere sempre alta la suspense, Emma Donoghue ci consegna un romanzo che parla di ignoranza, accanimento religioso e superstizioni nell'Irlanda dell'Ottocento, e della magnifica amicizia tra una donna scettica e una bambina terrorizzata.
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Autore:
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Collana:
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Anno edizione:2022
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Si può vivere senza mangiare? È quello che si domandano in uno sperduto paese irlandese, quando una bambina comincia a dire di non mangiare dal compimento dei suoi undici anni. Per questo, nel paese, viene nominata una commissione incaricata di far sorvegliare da due infermiere, la bambina, affinché possano verificare l'autenticità di quanto affermato dalla piccola. E così l'infermiera Wright si dà il cambio con suor Michael nel sorvegliare la bambina, che inesorabilmente, giorno dopo giorno, comincia a perdere peso, ad avere le membra gonfie, a perdere i capelli e i denti. Ma come andrà a finire? Ovviamente dovete leggerlo per scoprirlo. Romanzo ambientato nella seconda metà dell'800 in Irlanda, in cui l'autrice mette l'accento su quanto la religione, e la superstizione possano condizionare la vita delle persone. Si può vivere campando d'aria? Si può vivere elevando la propria vita a Dio? E può Dio tollerare il suicidio? Tema molto d'attualità in questo momento storico e belle figure quelle dell'infermiera Wright e della giovane Anna
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FRANCESCA ORRU' 01 dicembre 2017
Ho preso questo libro perchè ero molto curiosa, la trama mi aveva subito conquistata. Una bambina riesce a sopravvivere nutrendosi esclusivamente dell'amore di Dio e tutta la famiglia crede in tutta questa forza religiosa che mantiene in vita la piccola creatura. Tutto viene messo in dubbio dalla comunità del paese,questa bambina dice la verità? Una storia che ti incanta ...e soprattutto...vuoi assolutamente sapere la verità....
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