Scherzetto

Un nonno e un nipote. Nei pochi giorni in cui il bambino viene affidato al nonno, si delineano i caratteri di entrambi e le emozioni e i sentimenti dell’ adulto nei confronti del bimbo di quattro anni. L’essere a Napoli, nella casa natia, l’avere a che fare con un caratterino così ben strutturato, mettono in piena crisi l’uomo che torna a rivivere i fantasmi della sua infanzia e che si scopre molto meno talentuoso di quello che pensava. Certamente la parte riguardante lo scherzetto è surreale e poco verosimile e, comunque, il tutto non mostra né la qualità, né il coinvolgimento di Via Gemito o di Lacci. La narrazione appare modesta, L’ introspezione psicologica forzata e le vicende un po’ esagerate.

E' una storia crudele, di avvicendamento generazionale, come avviene fra gli animali, il giovane leone che scalza il vecchio. Ma qui gli animali sono umani e sono legati da vincoli di sangue, la situazione è perciò ben più complessa. L'avversione e la gelosia del nonno verso il nipotino si mischiano con il desiderio di proteggerlo, a fronte della crudeltà inconsapevole (?) del nipote. Una vicenda che cattura e che riesce ad essere anche ansiogena. Starnone si destreggia alla grande, riuscendo a non prendere le parti di nessuno dei due.

Interrogativi, ipotesi, conflitti, luci e ombre, si sa, sono ingredienti difficili da mescolare e gestire nell’arco di poche centinaia di pagine, ma Starnone è uno dei più grandi scrittori italiani viventi e sa perfettamente come miscelare ogni singolo elemento di una trama per ottenere un testo che rientri a pieno titolo nella definizione di Letteratura. Leggetelo, ne sarà valsa la pena: è un libro e un autore che meritano tantissimo