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Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2020
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Il racconto di un tempo funestato da grandi aziende assetate di profitti, da falsi profeti religiosi, dall'idiozia inconcludente e dalla malvagità di chi comanda: ovviamente qualsiasi riferimento a fatti che avvengono in questi giorni è puramente casuale.
«Questo romanzo è ambientato negli anni che vanno dal 1893 all'immediato primo dopoguerra. E si muove tra la Chicago dell'Esposizione Mondiale, Londra, Gottinga, Venezia, la Siberia, il Messico della rivoluzione, Hollywood e anche alcuni luoghi che non si trovano sulle mappe. I personaggi sono anarchici, aviatori, avventurieri, magnati, tossici, innocenti e decadenti, scienziati pazzi, sciamani, spie e killer. Fanno anche una fugace apparizione speciale Nikola Tesla, Bela Lugosi e Groucho Marx. Tutti abitano un'era in cui domina l'incertezza, e cercano in qualche modo di raccappezzarsi nelle proprie vite. A volte riuscendoci a volte no. L'autore del libro intanto si comporta come suo solito. Ogni tanto fa cantare loro all'improvviso canzoni stupide, li infila in situazioni promiscue e fa accadere eventi improbabili. Descrivendo il mondo non cosí com'è ma come potrebbe essere con appena qualche ritocco. Che secondo alcuni è uno degli scopi principali della letteratura. Ma lasciamo che siano i lettori, ormai avvisati, a giudicare. Buona fortuna.» (Thomas Pynchon)
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Sono debitore di questa ... non-recensione alla redazione di @maremosso, al forum ed a me stesso, in qualità di lettore di libri non-banali. Deluso dalle ultime prove ('Vizio di forma', 'La cresta dell'onda'), sguazzare tra le oltre 1.100 pagine di questo mattoncino ha rinnovato il piacere di una lettura lenta, priva di qualunque urgenza (chissà come va a finire? anche no!) e frammentata come la trama di questo libro e delle sue (quasi) infinite sottotrame, a seguire le vicende di centinaia di personaggi avanti e indietro nel tempo; perché Pynchon (quando è in forma) si ricorda di essere il riconosciuto monarca del romanzo post-moderno ... non vorrete si sottometta alle regole di unità azione-spazio-tempo, giusto? ... come direbbe un'autorevole amica, 'm'hai detto un prospero! I temi pynchoniani ci sono tutti: l'anti-capitalismo, una sarcastica sfiducia nella tecnologia, il complottismo dei pochi (idioti, ma dotati di mezzi) a sfavore dei molti, la superiorità morale dell'individuo sulla collettività e .... la fine del mondo incombente, alla quale non ci si può sottrarre (o solo temporaneamente, mettendo le lancette indietro). La legge dell'entropia fisica (ed etica) governa il tutto. L'unico modo di leggere 'Contro il giorno' è darsi, lasciarsi trasportare dai marosi; fiduciosi che da qualche parte si sbarcherà, ma - al timone c'è P. - non sarà proprio lì dove pensavamo.
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