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Achille e Odisseo. La ferocia e l'inganno
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Achille e Odisseo. La ferocia e l'inganno - Matteo Nucci - copertina
Achille e Odisseo. La ferocia e l'inganno - Matteo Nucci - 2
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Achille e Odisseo. La ferocia e l'inganno

Descrizione


Che cosa vuol dire essere uomini? Gettarsi a capofitto contro gli ostacoli a costo della morte, o pianificare con astuzia ogni mossa? Inseguire la verità, o manipolarla? Essere Achille, oppure Odisseo? Con una narrazione coinvolgente, come un aedo dei nostri tempi, Matteo Nucci rivela la dimensione eterna dei due grandi eroi omerici. Modelli umani contrapposti che travalicano il mito per interrogarci, ancora oggi, su chi siamo.

«Nessuno fra gli antichi Greci ignorava la profonda distanza caratteriale che divideva i due eroi. Nessuno ignorava la vita di Odisseo e la morte di Achille, l'astuzia del primo e la schiettezza del secondo, la riflessività dell'uomo maturo e l'impulsività del giovane. Il loro desiderio di uccidere la morte. L'uno schivandola. L'altro disprezzandola.»

Fin dall'antichità, Odisseo e Achille sono considerati i paradigmi di due modi antitetici di affrontare la vita. Da una parte un'intelligenza duttile, capace di adeguarsi alle circostanze per aggirare gli ostacoli, dall'altra la ferocia di chi pretende di dare forma alla realtà. Odisseo sa aspettare, sopportare, pur di salvarsi. Achille no, consuma l'attimo, divora la propria esistenza. Perché è troppo schietto, istintivo, collerico, almeno quanto Odisseo è prudente, strategico e ingannevole. L'uno rivolto al futuro, l'altro concentrato sul presente, sono entrambi incapaci di fare i conti con il passato. E sono fragili, come tutti noi, come noi destinati a un corpo a corpo con la loro finitezza. Ma che cos'è l'eroismo se non vivere fino in fondo la propria condizione mortale? Attraverso lo sguardo di Achille e Odisseo, Nucci racconta due visioni diverse del mondo, tanto radicate nell'immaginario collettivo da riuscire a parlare, ininterrottamente, al nostro tempo.

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Dettagli

2020
19 maggio 2020
232 p., Brossura
9788806245184

Valutazioni e recensioni

EvadiPalma
Recensioni: 5/5
Solo ciò che è effimero è eterno

Achille e Odisseo, uno leone, l’altro polpo, terra versus acqua, uno capace della più spietata ferocia e l’altro del più fine inganno, l’uno impulsivo, l’altro calcolatore. Due paradigmi contrapposti, la cui maggiore differenza può essere sintetizzata nella loro collocazione rispetto al tempo: immerso nell’istintivo presente, Achille e sempre proiettato al futuro, Odisseo. Pare che a causa di questa insanabile antitesi i due siano stati protagonisti di una lite talmente famosa da volare al cielo e apparire così scontata da finire per cadere nell’oblio. Ma una caratteristica essenziale avevano in comune: l’eroismo, dunque tutta la fragilità tipica dell’umano mortale, capace di imprese epiche e di scelte irreversibili. Piangono, i due eroi, in momenti cruciali e carichi di ineguagliabile tensione poetica, piangono perché sentono su di sé il peso della loro finitudine, della loro natura mortale, della loro responsabilità, della loro vita effimera (ephemera, ossia “di un giorno”), dunque della loro forza, incapace di appartenere agli dei invidiosi, che possono reiterare le scelte ed anche gli errori in eterno, senza conseguenze. Agli uomini si addice la sconfitta, non la vittoria e lo sanno bene tutte le lacrime versate da questi potenti, dunque fragili eroi umani (la specularità tra i due poemi si realizza proprio all’insegna delle lacrime). Ecce homo (molteplici i punti di contatto con le letture bibliche, per chi li voglia scorgere). Solo ciò che è effimero è eterno. Lì risiede la sacralità della vita mortale.

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Matteo Nucci

1970, Roma

Ha pubblicato saggi su Empedocle e Platone e ha curato una nuova edizione del "Simposio di Platone" (Einaudi, 2009). Collabora con 'Il Venerdì', con 'La Repubblica XL' e "Il Messaggero'. Suoi racconti sono apparsi sul Caffè illustrato e su Nuovi Argomenti. "Sono comuni le cose degli amici" è il suo primo romanzo, pubblicato da Ponte alle Grazie nel 2009, selezionato nella cinquina dei finalisti al Premio Strega 2010.Nel 2013 è uscito "Le lacrime degli eroi" (Einaudi) e nel 2020 Achille e Odisseo. La ferocia dell'inganno (Einaudi).

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