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Anno edizione: 2013
Anno edizione: 2013
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Ogni capitolo ha un protagonista in cui è evidenziato il suo punto di vista. Ogni personaggio principale ha un diverso tempo verbale e devo dire che questa cosa mi ha leggermente destabilizzato. Perché, nonostante due capitoli descrivano la stessa situazione, uno dei due è al presente e l’altro al passato. Le situazioni più lontane nel tempo sono descritte al presente, mentre quelle più recenti sono descritte al passato, mischiando passato remoto e imperfetto e questo non rende fluida la lettura. I personaggi principali sono: Anja che ha promesso al marito, malato di Alzheimer, di ucciderlo quando la malattia l’avrà portato a dimenticare anche lei. Sicuramente la parte più toccante e drammatica del libro, almeno per me, riguarda lei. Mari, la nipote sedicenne di Anja, dalle tendenze autolesioniste che solo infliggendosi tagli e lesioni riesce a sentire di appartenere al mondo. Una ragazza dall’animo sensibile, dalla quale traspare quanto gli adolescenti possano essere volubili e confusi nel capire chi sono. Julian, l’insegnante di Mari, che finisce per vivere una relazione discutibile ed intensa con Mari soffocato dalla presenza/assenza di una moglie che non riconosce più come tale. Un padre di famiglia che si lascia prendere dalla passione di questa relazione proibita che personalmente ho trovato presuntuoso e a tratti fastidioso. E poi, meno approfondita, Anni la figlia di sei anni di Julian che vede ed intuisce la relazione clandestina del padre ma che tace per mantenere l’equilibrio in famiglia. Questo è il personaggio descritto in modo più strano di tutti perché a tratti ragiona come un’adulta e il più delle volte mi sono ritrovata a pensare che, almeno io, a sei anni non si ragiona così, non si ha la stessa malizia e la stessa perspicacia che presenta Anni. Persino nel rapporto con la sua migliore amica e la sorellina più piccola si intuisce che non è una bambina ma quasi un’adolescente (davvero troppo piccola per avere quel carattere!). E’ un libro molto particolare sicuramente intenso per i temi che tratta (passione e morte sono trattati allo stesso modo con semplicità e crudezza) e posso affermare in tutta franchezza che non avevo mai letto nulla di simile. Ho amato il primo capitolo del romanzo in cui è descritto con semplicità un tentato suicidio da parte di Anja, combattuta tra la voglia di mantenere la promessa all’uomo che ama ed i sensi di colpa che mantenerla le porterebbe. Il personaggio di Mari è molto particolare, all’apparenza è una qualsiasi sedicenne, ma in realtà è un personaggio tormentato, complesso e profondo. Sinceramente sono rimasta un po’ delusa perché mi aspettavo un libro più concentrato su Anja, il marito e il rapporto con l’Alzheimer, ed invece mi sono imbattuta in un intreccio di personaggi particolari, complessi e dannatamente imperfetti tali da renderli umani.
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