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L’ultimo lavoro di Stefano Benni è una conferma dello spessore intellettuale di questo narratore comico dotato di potente immaginazione e votato alla filosofia. È la conferma di quanto l’immaginazione possa essere una risorsa alla quale attingere per sopravvivere nel quotidiano. È lo sguardo attento di un uomo verso le mostruosità dilaganti della e nella nostra epoca. Uno sguardo ironico, divertito, divertente. Due ragazzi, Pin e Alina, due mondi contrapposti che entrano in contatto attraverso una bottiglia magica, mescolandosi, confondendosi, sintetizzando sogno e realtà. Lui ha un babbo “Jep” e vive nel Diquadanoy; lei soggiorna, rapita , nel college di rieducazione “Hapatia”, nel mitico mondo Diladalmar. Il suo compagno è il gatto Wifi, la sua specialità è entrare in altri mondi (non per niente ambisce a diventare scrittrice). Riconosciuti? Moderni Pinocchio e Alice nel paese delle meraviglie. L’input narrativo è una richiesta d’aiuto attraverso il classico messaggio nella bottiglia. Il resto non lo posso raccontare. Preparatevi ad un viaggio, ad un’avventura, ad un continuo rispecchiamento delle aberrazioni del mondo contemporaneo. Gusterete la fine e intelligente parodia di un mondo ipercinetico, supertecnologico, aperto alla musica di Justin Biberon (sic), teso a distruggere i sogni e la fantasia. Rimescolate le vostre letture, preparativi a ritrovare Jules Verne e i suoi mondi immaginari, Pinocchio e Alice, Raperonzolo, Edgar Alla Poe, Zanna Bianca, Moby Dick e tanti altri. Vi sono anche la cucina crudelista e il Monster Chef e pure la biblioteca borgesiana! Non mi resta che augurarvi un buon viaggio nel regno della fantasia impreziosito dalle illustrazioni di Luca Ralli e Tambe , un bel corredo. Ho goduto di una lettura bella, fresca, divertente e dal linguaggio arguto. Consigliato a tutti.
Stefano Benni si conferma, per l’ennesima volta, uno degli scrittori più particolari e geniali della nostra epoca: lo spessore intellettuale, l’ironia tagliente e la capacità di emozionare attraverso i suoi personaggi lo rendono un autore che riesce ad arrivare al cuore di tutti. In particolare, La bottiglia magica, è un libro che ha fiducia nei suoi lettori, siano essi bambini, ragazzi o adulti e nella difesa della loro unicità culturale: bisogna rischiare, ogni cambiamento si fa col cuore in gola, se no è fasullo.
La trama, le illustrazioni e il testo a grandi caratteri può quasi far sembrare che il libro sia per ragazzini, se non per bambini. Invece, conoscendo l’autore, sapevo che non avrei dovuto giudicare dalle apparenze perché Benni cela sempre molte più sorprese di quanto sembri a primo impatto. Il libro si presenta con i classici elementi della fiaba: un eroe che lascia l’ambiente iniziale, una fanciulla da salvare, degli aiutanti, un oggetto magico, un antagonista. Si può dire che La bottiglia magica sia un po’ come una fiaba moderna: i personaggi usano gli strumenti tecnologici e il contesto è una proiezione della società di oggi.
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