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Una storia vera di coraggio e speranza che ha venduto oltre cinquecentomila copie nel mondo.
Edita fa uno schizzo della baracca, con i suoi arcipelaghi di sgabelli, la linea della stufa e le due panche: una per lei e una per i libri. Ecco il suo mondo.Ad Auschwitz-Birkenau c’è l’unico campo “per famiglie” in cui vivono i bambini. Come uccelli rari in gabbia, i piccoli passano le loro giornate nel blocco 31, il paravento di normalità che i nazisti hanno costruito per gli ispettori della Croce Rossa. Qui Fredy Hirsch, un trentenne ebreo tedesco, ha organizzato in una baracca che è poco più di una stalla una scuola clandestina, dotata addirittura di una biblioteca. Gli otto volumi che la compongono – fra cui la Breve storia del mondo di H.G. Wells, un trattato di Freud, Le vicende del bravo soldato Švejk, un atlante geografico e Il conte di Montecristo – sono affidati alle cure della quattordicenne cecoslovacca Edita. Squadernati, strappati e malridotti, i libri sono arrivati lì per vie segrete, e difenderli non è certo semplice. Edita è disposta anche a rischiare la vita per salvare il suo tesoro, l’unico che le permette di fuggire dal dolore e dal plumbeo grigiore del campo di sterminio. Sarà proprio la sua fiducia nel potere dei libri a consentirle di vincere l’orrore.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
La vita di Dita Kuntz, romanzata ma sempre a partire da solide basi documentali, è un manifesto alla speranza. La speranza, che attraverso la passione per i libri, l’ha fatta sopravvivere a un piano che un’intera nazione aveva progettato per distruggerla. Lo stile pulito e mai gratuitamente crudo, riesce a trasmettere molte emozioni che noi che non abbiamo vissuto questo orrore in prima persona, dobbiamo sforzarci di provare periodicamente. Sempre più importante sarà la memoria, e questo libro aiuterà molto nell’esercitarla correttamente.
L'autore, con solide basi documentarie, ci racconta la vera storia di Edita ("Dita") Kraus, unica e giovanissima custode della biblioteca clandestina del Blocco 31 di Auschwitz-Birkenau, il solo destinato ad accogliere intere famiglie ebree con i bambini, e chiuso definitivamente nel luglio del 1944. Romanzo drammatico, crudo, ma anche capace di narrarci la terribile tragedia del più grande campo di sterminio della storia con toni ironici, ponendo l'accento su come i libri e il coraggio potessero rappresentare un faro di speranza in quell'inferno.
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