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Anno edizione: 2011
Anno edizione: 2011
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Il nono capitolo della serie de “Le donne del club omicidi” ancora una volta subisce un massiccio cambio del titolo, da “The 9th Judgement” (il nono giudizio) a “Senza Appello” ed anche se cambia senso riesce a rimanere inerente alla storia. Due casi separati vedono impegnata Lindsay Boxer: “Hello Kitty” è un ladro agile ed audace che si introduce nelle abitazioni di ricchi personaggi di rilievo quando sono ancora nell’abitazione, rubandone i gioielli senza farsi vedere, ma la situazione cambia quando sembra che abbia ucciso un’attrice. Nel frattempo un killer psicopatico e disturbato vaga per la città uccidendo delle donne e freddando brutalmente gli infanti con loro. In breve viene imbastita una bella trama che intreccia i due casi mentre si inizia ad intuire dove possa essere un labile collegamento, nel complesso il tutto si sviluppa in modo continuo e sostenuto con la solita lettura serrata e veloce dettata dallo stile del duo. La vera pecca è che la parte che ha reso famosa la serie… viene quasi completamente ignorato: gli intrecci di amicizia, vita ed amore delle amiche son sempre stati una colonna portante della serie ma in questo particolare volume sono quasi completamente assenti, come la povera Yuki completamente ignorata dopo le prime battute che vive in sordina una piccola storia d’amore, mentre le uniche “protagoniste” sono Lindsay e Cindy con piccoli siparietti di gelosia e qualche parentesi erotica, per poi arrivare all’orribile finale forzato e insensato che ha il compito di recuperare questa falla, ma viene fatto in modo sbrigativo e velleitario stipando diversi eventi d’impatto in poche battute. Un buon thriller intenso e movimentato che ancora una volta incarna le paure del lettore andando a coprire le fantasie dell’immaginario collettivo, come storie di ex-militari o situazioni familiari violente e complesse con tanto di relazioni clandestine dettate dall’amore, e per risolvere i casi si avvale dell’aiuto di due personaggi che incarnano il piccolo investigatore curioso che si nasconde nel lettore assiduo di thriller. Però nonostante i casi siano interessanti e scorrevoli il libro viene pesantemente penalizzato dalla completa assenza delle ormai abituali storie tra le quattro amiche, per poi stiparle a forza e in malo modo nell’epilogo veramente decadente, in un buon thriller ma in un pessimo capitolo per “Le donne del Club Omicidi”.
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