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Anno edizione: 2010
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Istantanea di un amore di Susana Fortes mischia realtà e finzione per raccontare l'amore fra il celeberrimo fotoreporter di Guerra Robert Capa e Gerda Taro, fotografa di altrettanto talento la cui stella è stata inevitabilmente offuscata dalla fama dell'amante. Entrambi ebrei, costretti ad abbandonare i rispettivi paesi per sfuggire ai primi sintomi dell'infezione nazista e ancora lontani dalle identità che li avrebbero consegnati alla storia Andrè Friedmann e Gerta Pohorylle arrivano nella Parigi degli anni 30' con la loro vita in tasca, per onorare la promessa di una libertà ancora possibile: un'esistenza precaria e Bohemienne, divisa fra un piccolo appartamento pieno di libri e qualche lavoro saltuario per cercare di arrivare alla fine del mese, vacanze in autostop e lunghe serate trascorse a sognare un mondo migliore, avvolti nelle nuvole di fumo di un cafè a Montmartre o fissando la Capitale addormentata, fuori dalla finestra di una soffitta. Sull'orlo del precipizio che in quegli anni straordinari e terribili vedrà l'Europa cadere e precipitare nell'abisso Gerta e Andrè si incontrano per caso e si innamorano, respirano una felicità degna dei loro vent'anni eppure troppo grande e assoluta per potere durare a lungo, si sfidano e si respingono per poi ritrovarsi, di nuovo fianco a fianco, senza bisogno di parole: due spiriti all'unisono indipendenti e caparbi, incapaci di lasciare terreno all'altro ma al tempo stesso incapaci di resistersi. La scelta di Susana Fortes di puntare sui sentimenti e le emozioni immaginati ma mai inverosimili dei suoi personaggi può essere accolta senza scandalo: Gerta e Andrè vivono nel fiume di pensieri impetuosi, martellanti e insistenti che agita le pagine dell'autrice, gettandoci addosso la solitudine di chi ha dovuto abbandonare la propria casa con la consapevolezza di non appartenere più a nessun luogo, la paura di non riuscire ad alzare un muro abbastanza resistente per sopravvivere all'urlo dell'Odio e alle sue crudeli e spietate manifestazioni, il bisogno di rinascere inventando ex novo un'identità forte alla quale aggrapparsi ed essere fedeli fino in fondo e la terrorizzante sensazione, semplice e umana ma non meno degna di essere vissuta, di non potersi abbandonare completamente all'amore senza sacrificare all'altro una parte essenziale di sé stessi; come molti altri coetanei Gerta e Andrè rimangono insieme fra alti e bassi attraversando suggestive serate estive e gelide e interminabili notti di gelosia, ma è il violento banco di prova della Guerra di Spagna ad affidare la loro passione alle pagine più belle della Fortes e a segnare il cuore tenero, doloroso e disperatamente romantico del romanzo. Terza indiscussa protagonista, la fotografia lascia fuori fuoco i profughi Andrè e Gerta e fa nascere Robert Capa e Gerda Taro, fotoreporter professionisti con l'audacia e l'appeal di due eroi della vecchia Hollywood, impegnati in una battaglia tutta personale che sostituisce il click dello scatto allo schiocco del grilletto e i rullini ai proiettili: un giornalismo militante, nutrito dalla febbre della Guerra e dalla sua potente scarica di adrenalina come dalla lealtà all'ultimo prezioso baluardo repubblicano, sempre al centro dell'azione e un passo avanti alla morte per catturare la verità e mostrarla agli occhi di un mondo incredulo e ingenuo; con dovizia di particolari e scenari poeticamente abbaglianti l'autrice rievoca le istantanee di un conflitto ormai dimenticato sporcandosi le mani nel fango e nella terra, scrutando attraverso l'obiettivo non solo le ferite di un popolo in ginocchio ma anche i profumi, i sapori e il calore rovente di una Terra pronta a restarti dentro, degna del più nobile ed estremo dei sacrifici. Dopo un secolo incostante che ha visto la fotografia perdere la chimica della verità in favore di un posto sull'artificioso piedistallo dell'alta definizione, la storia di Capa e Taro resiste alla nebbia del tempo e continua a sopravvivere, in quegli scatti che hanno reso reale la morte e afferrato la vita con la stessa identica enfasi: perché la memoria è un punto immateriale perso nell'infinito, quell'istante in bianco e nero dove una minuta ragazza coi capelli corti a la garçonne e un ungherese con gli occhi da zingaro bello da far male rimarranno per sempre, sospesi fra sorrisi sfuggenti e parole sconosciute.
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