Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Shopper rossa
Dati e Statistiche
Fuori di libri Post sulla Community Fuori di libri
Wishlist Salvato in 23 liste dei desideri
Nationality Letteratura: Italia
Il cortile di pietra
Disponibilità immediata
12,00 €
12,00 €
Disp. immediata
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
12,00 € + 5,50 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - In buone condizioni
ibs
17,10 € Spedizione gratuita
disponibile in 7 settimane Non disponibile
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
17,10 € Spedizione gratuita
disponibile in 7 settimane Non disponibile
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
12,00 € + 5,50 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - In buone condizioni
Chiudi
Il cortile di pietra - Francesco Formaggi - copertina
Chiudi

Promo attive (0)

Chiudi
cortile di pietra

Descrizione


Un romanzo maturo che, attraverso lo sguardo sensibile e curioso di un bambino, parla di soprusi e di resistenze, di segreti inconfessabili e dell’amicizia pura e limpida fra due bambini privati di tutto, ma non della voglia di vivere.

«Formaggi esce dal perimetro del rassicurante e si avventura in atmosfere poco frequentate dalla narrativa italiana» - L’Unità

Nell’Italia rurale del dopoguerra, Pietro, un bambino di sei anni, non vive una vita semplice: i suoi genitori sono contadini in miseria e la casa in cui vivono cade a pezzi. Un giorno, a portarlo via da lì, via dai genitori, via da tutto ciò che conosce, si presenta un uomo enorme, con una grossa pancia e la testa completamente pelata, tonda e liscia come il fondo consunto di una pentola di rame: è l’ispettore incaricato di condurlo in collegio. Mentre si allontana su un carro cigolante, Pietro si ripete che tornerà presto a casa, quando suo padre, con una bocca in meno da sfamare, smetterà di essere povero, e quando la mamma guarirà dalla malattia che, spesso, la costringe a letto per giorni interi. Da lontano il collegio ricorda un cimitero, con l’alto muro di pietra dietro il quale svettano gli alberi. Dentro tutto è sporco, freddo, trascurato, quasi marcescente, e le suore, soprattutto quelle anziane, sono donne dall’animo gelido, indifferenti e severe. Nel refettorio, silenzioso e cupo, viene servito cibo rancido, ma chi prova a lamentarsi o a protestare resta a digiuno. I pavimenti sono neri e appiccicosi sotto le scarpe, le pareti sembrano unte d’olio e c’è sempre un tanfo terribile. Nelle mattine d’inverno il gelo punge sulle ginocchia come aghi di pino e, poiché non ci sono bracieri per riscaldarsi, le mani tremano al punto che non riescono nemmeno a intingere i pennini nell’inchiostro. Le suore non esitano a infliggere punizioni e cinghiate e, all’occorrenza, a rinchiudere i bambini nella torre. Per sopravvivere agli orrori del collegio, Pietro stringe amicizia con Mario, un ragazzino sveglio e intelligente. Nonostante sia più grande di un anno, Mario ha il corpo minuto ed è più basso degli altri bambini della sua età, come se non fosse cresciuto abbastanza. Le suore lo chiamano «la peste», per via del suo spirito ribelle che, più di una volta, lo ha portato a tentare la fuga. È sempre stato riacciuffato e picchiato, ma Mario non si è mai arreso, fino al giorno in cui una punizione più dura del solito lo fa cadere malato. Solo allora Pietro capisce che dovrà mettere da parte la paura e scoprire il coraggio se vuole salvare l’amico e ritrovare la libertà. Con Il cortile di pietra Francesco Formaggi, già autore de Il casale, ci consegna un romanzo maturo che, attraverso lo sguardo sensibile e curioso di un bambino, parla di soprusi e di resistenze, di segreti inconfessabili e dell’amicizia pura e limpida fra due bambini privati di tutto, ma non della voglia di vivere.
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

2017
2 marzo 2017
336 p., Brossura
9788854512450
Chiudi

Indice

Le prime pagine del romanzo

Nel campo assolato al di là della strada, la lucertola si era fermata su un sasso. Accovacciato sulle ginocchia, Pietro la fissava così intensamente che il vento si placò, e anche i grilli tacquero. Se avesse chiuso gli occhi solo un istante, la lucertola sarebbe scomparsa, ne era certo.
Nella mano teneva capovolto un barattolo di vetro a cui aveva svitato il tappo e lentamente lo avvicinava alla lucertola per catturarla. Doveva restare concentrato e muoversi senza battere ciglio. Ma sentiva un brivido di eccitazione al pensiero di quando lo avrebbe raccontato a Giorgio, il suo migliore amico, e lo immaginava con gli occhi spalancati per lo stupore e la bocca che si apriva come se tenesse un uovo tra le labbra: Hai visto?
Giorgio aveva un dente rotto davanti ed era buffo soprattutto quando rideva, e un giorno gli aveva detto: «Tu prova, credimi: ne prendi una, così, la devi tenere ferma, poi prendi il coltello e zac, gli tagli la coda. Poi aspetti un po', fermo, e dopo un po' la coda ricresce, giuro e spergiuro è vero, io l'ho fatto e ricresce sicuro».
Pietro strizzò un attimo gli occhi, e la lucertola per fortuna era ancora lì. Le ginocchia piantate sulla terra secca e dura come chicchi di granturco gli dolevano e non avrebbe resistito ancora molto in quella posizione. Ferma, pensò, ti prego, sta' ferma, mentre avvicinava il barattolo e adesso c'era quasi. La lucertola se ne stava ignara e immobile al sole. Così, ferma, bravissima, ancora un attimo, pensava, poi fece uno scatto fulmineo: «Presa!» urlò, e sorrise. L'aveva intrappolata con un colpo solo, e il cuore gli batteva forte.
Adesso doveva stare attento: se avesse sollevato troppo il barattolo la lucertola sarebbe uscita. Avvicinò la faccia fino a toccare il vetro con il naso, per guardare meglio dentro, le dita sporche di terra. Un filo d'erba gli solleticava le labbra, e così accovacciato, con la schiena curva e le ginocchia scorticate, sembrava uno scoiattolo intento a mordere una ghianda, coi calzoni corti e le scarpe inzaccherate, e addosso la vecchia camicia a quadri del padre che la mamma aveva ridotto alla sua misura con la macchina per cucire, ma non abbastanza da non farla sembrare comunque enorme sulle spalle del figlio.

Conosci l'autore

Francesco Formaggi

1980, Frosinone

Francesco Formaggi è nato nel 1980 in provincia di Frosinone. Ha studiato Filosofia estetica all’Università di Bologna, dove ha iniziato a scrivere i suoi primi racconti. Dopo la laurea è tornato in Ciociaria, dove ha fatto i lavori più disparati: cameriere, commesso in un videonoleggio, operatore di un call center. Con il romanzo Birignao (embrione de Il casale) ha vinto il premio creatività Scuola Holden. Collabora con «Nuovi Argomenti», la rivista letteraria fondata da Alberto Moravia dalla quale sono usciti i migliori talenti della narrativa italiana contemporanea. Il casale - edito da Neri Pozza nel 2013 - è il suo primo romanzo, a cui fa seguito, nel 2017, edito sempre da Neri Pozza, Il cortile di pietra.

Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Inserisci la tua mail

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore