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Anno edizione: 2014
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Difficile non innamorarsi di questo libro. Nonostante sia un genere, la narrativa rosa, non troppo affine ai miei gusti. Quello che salta all’occhio è la ricca ricostruzione storica: precisa e dettagliata, accurata: sembra di esserci in quelle strade dell’Urbe con i suoi templi, i palazzi, le basiliche. Ho letto molti libri storici, scritti anche da autori maschi, ambientati più o meno nello stesso periodo e devo dire che questo libro ha il pregio di sembrare la scenografia di un film. Ci sei dentro. Caligola nel libro è delineato come un personaggio vero e reale, con tutta la sua carica emotiva e alla fine l’ho trovato persino simpatico (considerate che fu assassinato a soli 29 anni) in netto contrasto alla cattiveria, turpitudine e depravazione con cui di solito ce lo propinano in un cliché oggi smentito in gran parte dagli storici moderni. L’autrice lo tratta molto meglio di quanto non abbia fatto Svetonio, ne le “Vite dei Cesari”. In quanto a Claudio, nel libro non è descritto come imperatore poiché il romance si conclude con l’assassinio di Caligola. Claudio verrà eletto dopo la morte di Caligola, nella trama è solo un personaggio gregario, di cui leggiamo poco. Ovvio che ci siano uomini inquadrati in un cliché: è un romanzo d’amore! Così come non stona affatto e viene ben descritta la situazione delle donne di quei primi anni imperiali: pur sottomesse ancora all’autorità del “pater familias” (che poteva essere un padre, un fratello o il parente maschio più prossimo) avevano acquistato una parvenza di indipendenza con le leggi ereditarie promulgate da Augusto qualche anno prima. Non posso che fare i miei complimenti all’autrice. In quanto al resto, “Roma 40 d.C. Destino d’Amore” è un libro d’amore perché il titolo lo sottolinea fin troppo chiaramente ma definirlo “… romanzo degno di un'antesignana collana Harmony scritta negli anni 786 e seguenti ab Urbe Condita :) non ha davvero senso per due motivi: 1) indubbiamente non si è mai letto un Harmony, libri molto più “leggeri” e privi della ricerca storica accurata di questo romanzo; 2) il 786 NON è l’anno di fondazione di Roma ma l’anno della morte di Cristo: 753 a.U.c. + 33 (anni di Cristo) = 786. La data del 21 aprilis 753 ab Urbe condita fu scelta da Marco Terenzio Varrone (ai tempi di Giulio Cesare) per la fondazione dell’Urbe, "la città" per eccellenza. Questa data detta "data varroniana" venne desunta fissando al 509 a.C. il primo anno della Repubblica, attribuendo 35 anni di regno a ciascuno dei sette re di Roma. ?
Lo stile è curato, fluente ed elaborato; le atmosfere risultano molto evocative; le descrizioni vivide e particolareggiate. Quanto alla storia, sarà forse il mio iter universitario a rendermi rigorista, ma non ho gradito vedere distorta in una prospettiva unicamente negativa l'immagine dei due imperatori Caligola e Claudio e stereotipata quella dei Cives Romani (gli uomini quasi tutti con le fossette quando sorridono, belli, aitanti, muscolosi, virili ma anche un po' zotici; le donne fragili e sottomesse sotto una parvenza di ribellione ed autonomia). I continui "giri di valzer" improntati al tira/molla, al prendi/lascia delle due principali coppie di protagonisti (per non parlare degli improbabili rapimenti perpetrati dal legato Marco Rufo a danno dell'aristocratica Livia)ed il vertere della trama intorno all'unica tematica o dell'amore "mieloso" o del sesso fine a se stesso rendono questo romanzo degno di un'antesignana collana Harmony scritta negli anni 786 e seguenti ab Urbe Condita :)
Recensioni
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