Progetto di riattivazione dell'antico acquedotto bolognese esposto al N.U. Marchese Commendatore Gioachino Napoleone Pepoli Senatore del Regno e sindaco della città di Bologna
Bologna, Regia Tipografia, 1868, 4to brossura originale (piccoli strappi al dorso) pp. (4), 106, (2) con cinque tavole piu' volte ripiegate in fine (due delle quali grandissime, di di cm. 50 x 125 e cm. 50 x 80). Dedica autografa dell'A. sul retro della copertina anteriore. Raro. Zannoni intraprese una lunga ricerca per rintracciare l'originale percorso del condotto romano già dai primi anni del 1860. È proprio grazie a queste indagini che comprese che l'antico manufatto avrebbe consentito la realizzazione di un moderno acquedotto dotando la città di acqua potabile. Il lavoro di riattivazione avrebbe potuto avere rilevanti implicazioni positive per l'igiene urbana, un problema molto grave in quel periodo. Con zelo e tenacia Zannoni, incaricato delle indagini, riuscì ad ottenere risultati soddisfacenti già dal 1862 al 1864. In quest'ultimo anno pubblicò i primi risultati di una ricerca diventata assai complessa tradotta in un progetto di massima. Una seconda campagna di indagini, portata avanti da quel momento al 1867, diede la possibilità a Zannoni, forte del consenso della giunta comunale, di presentare al sindaco di allora, Carlo Pepoli, il progetto di ripristino già nella primavera del 1868. Esso prevedeva la riattivazione dell'intera opera romana, la costruzione di un sistema di presa d'acqua nella confluenza del fiume Setta nel Reno e la distribuzione in città di un sistema idrico che alimentasse bagni, fontane ornamentali e fontanelle pubbliche. Il giovane ingegnere faentino ebbe il merito di aver compiuto un minuzioso lavoro archeologico rintracciando il percorso del cunicolo con una certa precisione passo per passo con dovizia di particolari. Cfr.: Comune di Bologna.
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Bologna, Regia Tipografia, 1868, 4to brossura originale (piccoli strappi al dorso) pp. (4), 106, (2) con cinque tavole piu' volte ripiegate in fine (due delle quali grandissime, di di cm. 50 x 125 e cm. 50 x 80). Dedica autografa dell'A. sul retro della copertina anteriore. Raro. Zannoni intraprese una lunga ricerca per rintracciare l'originale percorso del condotto romano già dai primi anni del 1860. È proprio grazie a queste indagini che comprese che l'antico manufatto avrebbe consentito la realizzazione di un moderno acquedotto dotando la città di acqua potabile. Il lavoro di riattivazione avrebbe potuto avere rilevanti implicazioni positive per l'igiene urbana, un problema molto grave in quel periodo. Con zelo e tenacia Zannoni, incaricato delle indagini, riuscì ad ottenere risultati soddisfacenti già dal 1862 al 1864. In quest'ultimo anno pubblicò i primi risultati di una ricerca diventata assai complessa tradotta in un progetto di massima. Una seconda campagna di indagini, portata avanti da quel momento al 1867, diede la possibilità a Zannoni, forte del consenso della giunta comunale, di presentare al sindaco di allora, Carlo Pepoli, il progetto di ripristino già nella primavera del 1868. Esso prevedeva la riattivazione dell'intera opera romana, la costruzione di un sistema di presa d'acqua nella confluenza del fiume Setta nel Reno e la distribuzione in città di un sistema idrico che alimentasse bagni, fontane ornamentali e fontanelle pubbliche. Il giovane ingegnere faentino ebbe il merito di aver compiuto un minuzioso lavoro archeologico rintracciando il percorso del cunicolo con una certa precisione passo per passo con dovizia di particolari. Cfr.: Comune di Bologna.
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Anno edizione:1860
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- Condizioni: Usato - In buone condizioni
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