Francesca Barra si fa portavoce di tutti coloro che sono costretti a subire in silenzio perché impauriti, per poter insegnare ai nostri figli a dire basta alla violenza in ogni sua forma, ed educarli a crescere con onestà, coraggio e rispetto.
«Ho deciso di proporre una soluzione anche per l’Italia, come già fatto in altri paesi: interdizione dai social e pene severe per chi diffama.»
«Vorrei che il coraggio fosse contagioso. Che l’impunità non diventasse l’alibi per distruggere un essere umano.»
La rete sembra esser diventata una piazza virtuale dove tutto è lecito ed è possibile esprimere le più violente ingiurie sentendosi impunibili. Quotidianamente sperimentiamo come i social network siano sempre più – soprattutto per i più giovani – i luoghi ideali per atti di bullismo, insulti, aggressività. E non si tratta, come si potrebbe pensare, di un fenomeno che colpisce solamente personaggi pubblici: a subire le conseguenze più dolorose sono spesso persone comuni che da un momento all’altro possono ritrovarsi al centro di una tempesta mediatica da cui è impossibile difendersi, e che condiziona le loro vite per sempre. La rete non dimentica, e lascia tracce impossibili da rimuovere. Francesca Barra sa cosa significa tutto questo: giornalista e conduttrice televisiva, ha subito sulla sua pelle quest’odio cieco e morboso, e quando le minacce sono arrivate persino a toccare i suoi figli ha deciso che era il momento di reagire. Aveva sopportato abbastanza. E ha denunciato, dando inizio sui giornali, in TV, online, a una campagna in difesa delle donne e contro l’odio gratuito e pericolosissimo di internet. Intervistando e coinvolgendo in questo libro personalità del mondo delle istituzioni e dello spettacolo – da Miriana Trevisan a Paola Perego, da Laura Boldrini a Maria Elena Boschi – che hanno scelto di schierarsi in prima persona in una battaglia di civiltà che riguarda tutti noi, e avanzando proposte originali per contrastare questo fenomeno, la voce di Francesca Barra diventa quella di tutti coloro che sono costretti a subire in silenzio perché impauriti, per poter insegnare ai nostri figli a dire basta alla violenza in ogni sua forma, ed educarli a crescere con onestà, coraggio e rispetto.
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