Questo romanzo non è il primo della serie dedicata alla Provenza ma potrebbe tranquillamente esserlo visto che è una vera e propria introduzione, molto personale, a questa regione francese che si trova nell’immaginario di tutti noi. Il libro è esattamente quello che si prefigge di essere fin dal titolo e quindi comincerete a leggere dalla A per arrivare alla Z. Per ogni lettera l’autore ha deciso di raccontarci qualcosa della Provenza ma non solo le cose classiche che si possono trovare sulle guide o sui siti internet, ma anche alcuni aneddoti e alcuni argomenti personali nei quali racconta un po’ la sua vita. E così veniamo a scoprire che l’autore è inglese, che si è trasferito in Provenza dove ha comprato un’azienda agricola nella quale coltiva un po’ di tutto ma soprattutto si occupa di viti e di produrre del buon vino. Mayle ama la Provenza, ama ogni suo angolo e ogni sfaccettatura e ce la racconta con l’amore tipico di chi ha scelto di trasferirsi nel posto dei suoi sogni. E così riesce a rendere carino anche un paragrafo sulle zanzare, vera e propria piaga della Provenza e della zona della Camargue nello specifico, ma anche quello sui diversi tipi di animali e insetti che sono presenti in quelle zone. Al di là di quelli che sono stati i racconti dell’autore che assomigliano quasi ad un diario personale dei suoi anni nel sud della Francia, ho amato moltissimo il suo stile di scrittura. Forse sarà anche grazie alla forma scelta (l’elenco alfabetico), ma devo dire che lo stile di scritture di Mayle è molto discorsivo e fluido, scorre via molto bene e il libro non annoia affatto. Anzi, in certi punti è anche molto divertente. Devo anche ammettere che alcuni capitoli mi sono serviti per approfondire alcune cose che avevo già letto su internet oppure per prendere spunto per eventuali visite o acquisti. Ad esempio avevo letto di una vecchia cappelleria ad Avignone dove si potevano comprare moltissimi tipi di cappelli artigianali e delle migliori marche presenti sul mercato e avevo quasi pensato di andarci per comprarmi il berretto marsigliese, ma poi me ne ero scordata e così ho rimediato poi ad Arles dove l’ho trovato molto bello. Se non avessi letto questo libro molto probabilmente non mi sarei fatta attrarre da una cappelleria. Altri capitoli molto interessanti sono quelli dedicati al cibo e ai piatti tipici: quando viaggio sono sempre alla ricerca dei piatti tipici e mi piace molto assaggiarli, possibilmente in luoghi dove li preparano a regola d’arte e non quei ristorantini turistici. In effetti avevo già adocchiato alcuni piatti, e un altro paio di dolci tipici li ho aggiunti alla mia lista di cose da provare proprio grazie alla lettura di questo libro. Leggendo molti capitoli, mi sono ritrovata a sorridere perché la descrizione del modo di fare e di comportarsi della gente provenzale fatta da un inglese è molto divertente e ogni volta mi veniva da pensare a cosa avrebbe potuto scrivere l’autore se, invece che nel sud della Francia, fosse venuto a vivere e lavorare in Italia. In definitiva non posso fare altro che consigliarne la lettura a chi si sta apprestando a fare un viaggio da quelle parti, ma anche a chi, magari, non aveva mai pensato di visitare quei luoghi ma vorrebbe comunque conoscerli un po’ meglio e magari farsi ispirare per uno dei prossimi viaggi. Se siete persone curiose e amate scoprire posti nuovi, allora la Provenza fa sicuramente per voi e questo libro è un’ottima introduzione al vostro viaggio. ** L’AUTORE ** Peter Mayle è un autore inglese, nato a Brighton nel 1939) ed è famoso soprattutto per i suoi romanzi ambientati tutti (o quasi) in Provenza. In questo libro ci racconta anche di come abbia deciso di lasciare la fredda Inghilterra per un clima più miti che aveva trovato in Provenza durante una vacanza. Pian piano si è affezionato al luogo e alle persone e ha deciso di trasferirsi a vivere in quelle zona conducendo una fattoria con allevamento e soprattutto produzione di vini. Oltre a questo romanzo ha anche scritto “Un anno in Provenza” che leggerò a breve e “Un’ottima annata” da cui è stato tratto l’omonimo film.
