COn quest'album Prince tocca il suo apice commerciale e dà il via ad una stagione creativa irripetibile. Si è detto commerciale; ebbene sì. PErchè non sono pochi i brani che strizzano l'occhio più alla folla che al palato fine dell'audiofilo. Let's go crazy, Take me with you, I would die for you, risentite oggi peccano di faciloneria. Accanto ad esse però si ergono brani decisamente più intensi. La ballata spettrale e sghemba Beautiful ones, l'eclettica Computer blue, con una performance chitarristica eccezionale, la ninna nanna erotica Dalring Nikki, la party song Baby I'm a star e l'immortale brano che dà il titolo al disco, col suo ritornello assassino. Il brano che meglio sintetizza tutto l'album è WHen doves cry, strofa geniale annacquata da arrangiamenti da pop commerciale alla Madonna.
