Linda ha solo quindici anni, ma porta addosso il peso di una vita che non le ha mai fatto sconti. È una ragazza che si muove ai margini, tra la rabbia e la voglia di scomparire, tra una madre assente e un futuro che sembra non appartenere a nessuno. Eppure, tra tutto questo disordine, ci sono due presenze che la tengono ancora legata alla realtà: Kevin, l’amico apocalittico, e Hubert, un vicino anziano, malato di demenza senile, che le offre inconsapevolmente un rifugio. Il rapporto tra Linda e Hubert è un legame puro, tenero, fatto di silenzi e piccoli gesti. Linda va da lui tre volte a settimana, ufficialmente per aiutare Ewa, la badante. In realtà, quelle visite diventano un ancora di salvezza. Con Hubert, Linda può finalmente essere se stessa. Non c’è bisogno di risposte, di promesse o di risultati. Basta esserci. E quando gli occhi di Hubert si fanno limpidi e coscienti, anche solo per un istante, è come se il cielo si aprisse, anche solo per lei. Petra Pellini tratteggia con delicatezza una storia che racconta molto più di quanto sembri: la solitudine degli adolescenti, l’abbandono degli anziani, la fragilità delle relazioni e l’ansia sociale di dover “diventare qualcosa” a tutti i costi. Ma soprattutto, racconta il potere salvifico dell’ascolto e della presenza. L'autrice riesce a mescolare poesia e realtà, umorismo e dolore, in un equilibrio raro. E lo fa con uno stile asciutto, ma capace di emozionare, senza mai risultare forzato o melodrammatico. Il destino, però, non risparmia colpi, e quando sembra che qualcosa possa finalmente funzionare, la vita rimette tutto in discussione. Il lettore arriva al finale con il cuore stretto, consapevole che a volte la semplicità di un gesto può valere più di mille parole. Continua sul blog...
