Quartetti per archi vol.1

Henri Marteau (1874-1934):
Quartetto n. 2 per archi op. 9; Huit Mélodies per soprano e quartetto d’archi op. 19b
Purtroppo non è raro che la produzione di un solista di grande talento – in alcuni casi assurto addirittura nel novero delle leggende musicali – finisca per sparire dal repertorio concertistico per un tempo anche molto lungo. Nel caso di Henri Marteau questo oblio fu causato in gran parte dal fatto che alcune delle sue opere più emblematiche non erano state date alle stampe prima della sua scomparsa. Per questo motivo, oggi il virtuoso di violino Henri Marteau è conosciuto quasi esclusivamente dagli studiosi e dagli estimatori della produzione di Max Reger, visto che nei primi anni del XX secolo fu uno degli interpreti più autorevoli delle opere del compositore tedesco. Lo stretto legame che unì Marteau a Reger – che nel 1905 trascrisse per pianoforte il Concerto per violoncello e orchestra di Marteau – appare evidente sia nel Quartetto op. 9 (pubblicato anch’esso nel 1905) sia in parecchi altri lavori. In ogni caso, la elaborata scrittura contrappuntistica del Quartetto di Marteau comprende anche diversi passaggi cromatici, che ricordano più Carl Nielsen e il suo Quartetto in mi bemolle maggiore op. 14 composto tra il 1897 e il 1898 che le modulazioni di Reger. Sotto certi aspetti, il Quartetto di Marteau sembra anticipare molte delle innovazioni stilistiche che si sarebbero affermate pienamente verso la metà del XX secolo, passando nel contempo in rassegna molti influssi stilistici francesi e tedeschi. Il programma di questo disco è completato dalle Huit Mélodies per soprano e quartetto d’archi, che vedono assoluta protagonista Karine Deshayes, soprano che nel 2016 è stata eletta per la seconda volta “Artista Lirica dell’Anno” alla cerimonia di assegnazione dei Victoires de la Musique.