Il quarto piano
Libro presentato da Leopoldo Fabiani nell’ambito dei titoli proposti dagli Amici della domenica al Premio Strega 2025.
Giorgio Lanfranchi è un cinquantenne del nostro tempo: non si è mai sposato, non ha una fidanzata, non lavora e vive con gli anziani genitori, una madre succube e un padre estraneo e burbero. La sua realtà è rappresentata dai libri, che ama e che acquista compulsivamente. Un sera, in attesa della misera cena in famiglia, Giorgio esce rabbiosamente di casa, diretto in libreria, un posto che frequenta sin da ragazzo e che un paio di volte a settimana chiude molto tardi, un rifugio e una prigione nello stesso tempo. Qui il “nostro eroe”, così lo definisce il narratore, concede libero sfogo a manie, idiosincrasie, frustrazioni e accessi di rabbia apparentemente ingiustificata. Sperimenta però anche rari attimi di autentica condivisione umana e di pensiero con Maria, unica commessa con cui Giorgio senta di avere qualcosa in comune. Quella sera, alla cassa, Giorgio si troverà di fronte Laura, la compagna di classe di cui era segretamente innamorato. Sono passati ormai trent'anni dal liceo, ma l'incontro inatteso genererà in Giorgio uno stato di totale confusione in cui realtà e desideri confluiscono in un magma di pensieri e allucinazioni da cui, forse, non saprà più uscire.
Proposto da Leopoldo Fabiani al Premio Strega 2025 con la seguente motivazione: «Un Bartleby bibliofilo, un Oblomov letterato, un Cosimo Piovasco di Rondò che invece di salire su un albero scende le scale di una libreria. Giorgio, il protagonista del libro Il quarto piano di Riccardo De Gennaro, è un uomo che a cinquant’anni non ha amici, non ha un lavoro, abita con i genitori. Si potrebbe dire che si è negato alla vita. E invece sente di vivere autenticamente nei libri, nei romanzi, di tutti i tempi e di tutte le letterature. Potrebbe fare sue le parole di Ingeborg Bachmann trovate in Malina: “No, non prendo droghe, prendo solo libri, veramente ho anche delle preferenze, molti libri non mi fanno bene, certi li prendo solo il mattino, altri soltanto la notte, ci sono libri che non lascio mai, vado in giro con loro per la casa, li porto dal soggiorno alla cucina, li leggo in piedi nel corridoio, non uso segnalibri, non muovo la bocca nel leggere”. La vita di Giorgio è nel romanzesco finché, in questo romanzo sorprendente, il romanzesco non fa irruzione nella sua vita. La scrittura limpida e ironica di De Gennaro ci conduce a vagare tra capolavori, con un occhio particolare ai libri che parlano di libri. E ci lascia aperta la domanda classica: i libri sono una gabbia o sono la libertà? La letteratura è dannazione o salvezza?»
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Anno edizione:2024
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