C’è un problema: ho più di 40 anni, il che implica che io non sia il target per “Quella vita che ci manca”, che definirei più – in gergo editoriale – per young adult. C’è un secondo problema, poi: io più di 40 anni non sento di averli e, quindi, accade che mi faccia irretire da storie che non siano esattamente rivolte a me. Per questa ragione, con il romanzo di Valentina D’Urbano, sono rimasta in una specie di terra di mezzo: per tre quarti non ho capito perché lo stessi leggendo (trovavo contraddizioni, passaggi poco chiari, ripetizioni), per un quarto ero interessata, attratta, volevo conoscere la fine. Molto spesso, durante la lettura, ho avuto la sensazione di vedere uno di quei film che andavano tanto di moda qualche anno fa sulla provincia italiana, la “gioventù bruciata”, gli amori devastanti (in questo caso, sia in positivo – quello di Delia e Valentino – sia in negativo – quello di Alan e Caterina). Film che non erano brutti, ma di cui non riesco a ricordare nemmeno un titolo.
Quella vita che ci manca
Gennaio 1991. Valentino osserva le piccole nuvole di fiato che muoiono contro i finestrini appannati della vecchia Tipo. L'auto che ha ereditato dal padre, morto anni prima, non è l'unica cosa che gli rimane di lui: c'è anche quell'idea che una vita diversa sia possibile. Ma forse Valentino è troppo uguale al posto in cui vive, la Fortezza, un quartiere occupato in cui perfino la casa ti può essere tolta se ti distrai un attimo. Perciò, non resta che una cosa a cui aggrapparsi: la famiglia. Valentino è il minore dei quattro fratelli Smeraldo, figli di padri diversi. C'è Anna, che a soli trent'anni non ha ormai più niente da chiedere alla vita. C'è Vadim, con la mente di un dodicenne nel bellissimo corpo di un ventenne. E poi c'è Alan, il maggiore, l'uomo di casa, posseduto da una rabbia tanto feroce quanto lo è l'amore verso la sua famiglia, che deve rimanere unita a ogni costo. Ma il costo potrebbe essere troppo alto per Valentino, perché adesso c'è anche lei, Delia. È più grande di lui, è bellissima - ma te ne accorgi solo al secondo o al terzo sguardo - e, soprattutto, non è della Fortezza. Ed è proprio questo il problema. Perché Valentino nasconde un segreto che non osa confessarle e soprattutto sente che scegliere lei significherebbe tradire la famiglia. Tradire Alan. E Alan non perdona. Questo è un romanzo sull'amore, spietato come solo quello tra fratelli può essere. Ma è anche un romanzo sull'unico altro amore che possa competere quello che irrompe come il buio in una stanza.
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Autore:
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Editore:
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Edizione:2
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Anno edizione:2020
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Chiara 30 agosto 2025C'è un problema
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Mario 13 dicembre 2022Che bel libro!
Non mi era mai capitato di "divorarmi"un libro in soli due giorni: è la storia di degrado di una famiglia con quattro figli di padri diversi ma soprattutto l'amore di due fratelli e l'amore di uno dei fratelli Valentino,con Delia.. consigliato!
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Imma Cantalena Cantalena 07 luglio 2020
Ho letto vari libri della d'Urbano. Stasera ho finito questo. Beh, non puoi non amare i fratelli Smeraldo, e tutto ciò che ti lasciano. Una scia di speranza,paura, amore. Non mi ha delusa nemmeno stavolta la d'Urbano... e come sempre , le faccio i miei sinceri complimenti . Consiglio a tutti di leggere questo bellissimo romanzo.
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