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Anno edizione: 2018
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E' tornato il tempo di sentenziare. Spendo due parole per parlare del libro in sé, un po' di storie raccolte a creare un'immagine nitida dell'America degli anni venti, belli, chiari e ben riusciti. Una nota di merito va in particolare a "La feccia della felicità" tanto bello quanto triste, il racconto di un amore distrutto dalle vicissitudini della vita. Ma ora veniamo alla parte importante, ho comprato questo libro esclusivamente perchè contiene in esso il racconto de "Il curioso caso di Benjamin Button", avrò visto milioni di volte quel film e quelle tre ore non mi hanno mai stancata. Ho scoperto che fosse tratto da un libro e spinta dalla curiosità e dall'amore per il film ho deciso di leggerlo. Prima, però, ho visto che moltissime persone ne hanno criticato la diversità e il fatto che non riesca a suscitare gli stesi sentimenti del film. Adesso il mio parere polemico, senza ombra di dubbio il racconto è diverso nella sua storia, senza dubbio suscita emozioni diverse, ma mi chiedo come sia possibile non emozionarsi, per tutto il racconto sì, ma soprattutto nelle sue battute finali, che, per quanto mi riguarda, provocano il medesimo coinvolgimento emotivo del film. Spezzano il cuore e lasciano quel magone che non va più via. è vero che il racconto del film è più romanzato e punta su tante questioni che fanno venire a pena il personaggio, ma la semplicità di questo racconto mi ha toccato ugualmente nel profondo.
Questo libro mi è stato regalato per iniziare a conoscere quest'autore e devo dire che l'ho trovato molto piacevole. La divisione in tanti racconti lo rende poco impegnativo e anche se solitamente non riesco ad apprezzare le raccolte di racconti fino in fondo, l'atmosfera dei meravigliosi anni 20 che si respira in ogni pagina mi conquistato. Alcune storie sono veramente ingegnose, altre sono così strane da risultare esilaranti. La voglia di continuare a leggere non viene meno, insomma. Ho apprezzato molto anche lo stile dell'autore, perfettamente in linea con i temi trattati.
Una raccolta di racconti ambientati tutti negli anni ruggenti, quando prevaleva il grande sogno americano e tutti cercavano di realizzarlo a modo proprio. All’interno di questa categoria c’è una vasta galleria di personaggi: a cominciare dai comuni ricchi e poveri fino agli innamorati, i vecchi e gli scansa fatiche. Sembrano personaggi molti diversi fra loro, ma a un occhio più attento hanno qualcosa in comune: una nostalgia che li colpisce improvvisamente, un rimorso, una paura di agire o una sconsideratezza. I miei preferiti sono stati “Primo Maggio” e “Il diamante grosso come l’Hotel Ritz“, quello che ho apprezzato di meno è stato il primo ” Jelly Bean“.
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