La storia è quella di una ragazza torturata e sfigurata che sobbalza fuori dal baule di un'auto sulla superstrada di Minneapolis. Si pensa sia la nona vittima di un serial killer soprannominato Doc Holiday. In realtà le indagini dei detective Kovac e Liska portano ad identificarla come Penelope Gray, una studentessa di una scuola esclusiva scomparsa da pochi giorni. La scuola è frequentata anche da Kyle, figlio quindicenne di Liska, grazie ad una borsa di studio. E qui le indagini si sovrappongono ad uno sfondo fatto di rapporti conflittuali tra genitori e figli, bullismo, ricerca di identità adolescenziale, distacco delle istituzioni scolastiche dalle problematiche giovanili. Tutte tematiche in cui la Hoag dimostra di avere una grande competenza e che tratta in maniera interessantissima e avvincente riscattando il pessimo inizio. Una società che appare parecchio malata dietro l'apparenza di perbenismo, un finale a sorpresa, e nel complesso un thriller decisamente valido.
È la nona ragazza trovata morta dall'inizio dell'anno, ma questa volta le torture subite non permettono di identificarla. Il caso viene affidato ai detective Sam Kovac e Nikki Liska, collaudata coppia investigativa che avrà il compito di scoprire chi sia quella ragazza e chi la odiava tanto da volerla far fuori. Il timore più grande è che la loro "Jane Doe" sia la nona vittima di uno spietato serial killer che sta terrorizzando l'America e che tutti chiamano "Doc Holiday", perché colpisce prevalentemente durante le feste. Ma inseguendo la verità, Kovac e Liska si accorgeranno che la loro "ragazza numero nove" aveva a che fare con dei mostri tutti i giorni... E quando un'altra giovane donna scompare, i due detective dovranno affrontare una domanda cruciale: il male più grande è quello che non vediamo arrivare o quello che conosciamo bene perché vive accanto a noi?
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Anno edizione:2013
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La storia parte con la giusta carica, ma poi un pò si impasta, e alla fine la rivelazione dell'assassino non suscita tanta meraviglia, nel lettore più sgamato.. Comunque non ci sono pagine di noia, la trama segue anche direzioni inaspettate ed i personaggi sono credibili (ok, un pò meno il figlio della poliziotta, o almeno spero non siano proprio così i giovani d'oggi). Bella la caratterizzazione della vittima, che nonostante arrivi già morta alla seconda pagina, non parli mai in prima persona e tutti la detestino, riesce a farsi amare dal lettore... In definitiva, un buon thriller, ma non un capolavoro del genere.
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