Questa è una storia d'avventura classica ed è una delle migliori di Stevenson. Questo almeno secondo la mia modestissima opinione, ovviamente. Le descrizioni dei meravigliosi altopiani scozzesi e delle pianure combinate con i personaggi vivaci e la trama eccitante fanno di esso uno dei migliori romanzi classici mai scritti. Non ricordo errori di formattazioneo di traduzione nel libro, e non sembra essere abbreviato rispetto all'altra mia versione stampata, che tengo gelosamente custodita nel mio studio, lontana dalle mani dei marmocchi chiamati figli. Nel complesso un libro fantastico. Consigliatissimo Feltrinelli per l'acquisto.
Il ragazzo rapito
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Ambientato in Scozia negli anni delle guerre civili che seguirono la rivolta giacobita del 1745,Il ragazzo rapito (1886) è un romanzo d'avventura che ha per protagonista un giovane intrepido e franco, David Balfour, fiero di partecipare a vicende che coinvolgono uomini temerari, e di cavarsela lottando con loro da pari a pari, proprio come Jim nell'Isola del tesoro e Dick nella Freccia nera. Stevenson dispiega nella narrazione i suoi temi più tipici: l'appartenenza a civiltà diverse, adombrata nello scontro tra presbiteriani e cattolici; la figura dell'adolescente orfano alle prese con parenti rapaci; il ruolo provvidenziale del mentore che qui veste i panni di un romantico fuorilegge, Alan Breck, su cui David saggerà la propria coscienza morale e con cui instaurerà un legame profondo e duraturo nonostante le diverse fedi politiche e religiose. Storia picaresca in forma di autobiografia, direttamente ispirata dalla lettura dell'Huckleberry Finn di Mark Twain, Il ragazzo rapito è un inno ai valori della lealtà e dell'amicizia fraterna al di là delle barriere ideologiche.
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Autore:
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Traduttore:
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Collana:
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Edizione:11
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Anno edizione:2003
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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In generale, questa è stata una lettura molto piacevole. La ragione per cui non sono cinque stelle per tutte le categorie è per i miei gusti, Stevenson trascorre un po' troppo tempo ad aiutare il lettore a capire quanto il personaggio sia fisicamente miserabile durante certe parti del libro. So che è la cosa di Stevenson e alcuni potrebbero divertirsi, ma penso che mentre alcuni di questi sviluppi sono importanti, Stevenson è un po' esagerato e può essere estenuante da leggere. Avrei preferito fargli ritagliare parte della descrizione della miseria fisica e sostituirla con un po' più di narrazione / sviluppo della trama.
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Mi è piaciuto molto il modo in cui Stevenson ha scritto questo romanzo. È molto interessante e ti attira nella mente di David Balfour, così puoi vedere sia i suoi difetti sia i suoi buoni punti, proprio come una persona reale. Hai paura di ogni incontro con il "nemico" e persino di insospettire i suoi amici. Arriva dove la tua mente boccheggia per la giustizia e senti come se non finisse mai... e poi lo fa, e meravigliosamente bene, anche. Non sei contento che sia solo finzione?
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