La regola del quadro - Jung-myung Lee - copertina
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Letteratura: Corea del Sud
La regola del quadro
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Descrizione



Ispirato alle vite di due famosi pittori realmente esistiti nella Corea del Settecento, La regola del quadro è al contempo un potente affresco storico, il delicato racconto del legame profondo tra due artisti dal destino tanto diverso, e la soluzione, una delle tante possibili, della oscura scomparsa di uno dei due.

La mattina in cui vidi per la prima volta quel volto si impresse come un marchio a fuoco nella mia anima.

Voglio raccontarvi una storia. La storia lunga e segreta di un volto, un volto di cui avrei dovuto essere maestro, senza però riuscirci. Un volto su cui avrei voluto eccellere, senza però riuscirci. Un volto che avrei tanto voluto accarezzare, senza però riuscirci. Un volto che avrei voluto dimenticare, ma che non ho mai dimenticato... Non voglio dipingere forme, ma anime. Non l'esterno, bensì l'interno. Non l'apparenza, bensì l'essenza.

Prima di incamminarsi lungo un sentiero di montagna, alle prime luci dell’alba, Kim Hongdo fissa i fogli bianchi che la vecchiaia non gli permette più di dipingere. E su ogni foglio sembra impresso un volto, l’unico che non abbia mai potuto né voluto cancellare, quello che tanti anni prima gli era comparso davanti alla Reale Accademia di Pittura. A quel tempo, Kim era considerato un maestro insuperabile, vezzeggiato dall’ambiente di corte e circondato da uno stuolo di studenti. Nessuno dei quali pareva all’altezza del suo straordinario talento. Finché una mattina non comparve il viso dolce e innocente dell’adolescente Sin Yunbok, che non solo aveva doti artistiche eccezionali, ma anche il coraggio di rompere i tabù imposti dalla legge, dipingendo il corpo femminile, e andando incontro a una condanna pesantissima. Ma perché Kim assunse le sue difese rischiando la sua stessa vita? Che cosa legava i due pittori oltre la loro arte? Quale mistero aleggiava intorno alla figura di Sin, fin dalla sua nascita, che solo Kim poteva dissipare?

Dettagli

23 agosto 2016
451 p., Rilegato
Paramŭi hwawŏn
9788820053239

Valutazioni e recensioni

  • Tania
    Mozzafiato

    Un libro che non si può descrivere semplicemente assurdo! Corrisponde perfettamente a tutto ciò che ho sempre pensato, sognato, leggere queste righe non fanno altro che emozionare, veramente consigliatissimo, mi ha lasciato senza parole. Uno di quei libri che non vuoi che finiscano mai.

  • Nanami
    Bellissimo!

    Una storia che ha saputo catturarmi dall'inizio alla fine! Mi è piaciuto molto lo stile narrativo dell'autore e anche la storia in generale. Il tutto viene raccontato e descritto con toni molto poetici e carichi di significato. Nonostante i primi capitoli siano abbastanza introduttivi e lenti per quanto riguarda la narrazione, una volta superati la storia scorre molto bene da farvi rimanere incollati al libro per saperne sempre di più! Davvero molto bello!

  • Era la prima volta qualcosa di un autore orientale, quindi non sapevo cosa aspettarmi. Un consiglio che posso darvi, prima di iniziare la lettura, è quello di dimenticare ogni cosa della cultura occidentale, e quest l’ho imparato a mie spese. Il romanzo è ambientato nella corea del diciottesimo secolo, nella Reale Accademia di pittura, ed è qui che incontriamo Hongdo, uno degli insegnanti, e Yunbok, un giovane allievo. La prima volta che l’insegnante vede il suo giovane allievo è attratto dal suo viso e dalla sua bellezza, ed è per questo che, probabilmente, mette a repentaglio la sua carriera per proteggere il giovane dall’espulsione. Yunbok è un giovane “ribelle”, lui ama i colori, in un epoca dove questi sono quasi banditi nella pittura, e ama disegnare corpi femminili, che, come i colori, sono banditi nella pittura dell’epoca. E sono questi i due protagonisti della storia. Ma questa storia inizierà ad assumere sfumature di un giallo, quando si inizierà ad investigare su un duplice omicidio, avvenuto dieci anni prima della storia narrata. Mi fermo qui perchè ho paura di far spoiler. Il libro l’ho trovato un pò complesso, ma ci illustra perfettamente la bellezza della Corea di quell’epoca. Ogni descrizione è stata fatta con enorme maestria, e sinceramente, più di una volta, sono rimasta a bocca aperta, per le bellezze descritte. Una cosa che mi è piaciuta molto, oltre alla magnifica edizione, è che all’interno c’è un glossario, che, ammetto, ho consultato spesso. Non sono se sono riuscita a farvi capire la bellezza di questo libro, ma leggetelo. E’ qualcosa di davvero magnifico, anche solo per le descrizioni che ci sono all’interno, ve ne innamorerete.

Conosci l'autore

Foto di Jung myung Lee

Jung myung Lee

1965, Taegu

Jung-myung Lee è uno scrittore sudcoreano. Ha studiato letteratura coreana e, dopo la laurea, ha lavorato come giornalista. Il suo esordio del 2006, il romanzo The Deep-Rooted Tree, è stato trasposto nel 2011 in una serie televisiva. Sono seguiti altri romanzi che lo hanno reso uno degli autori più amati e popolari della Corea del Sud.Trai libri editi in Italia ricordiamo: La guardia, il poeta e l’investigatore (Sellerio, 2016), La regola del quadro (Frassinelli, 2016), Buio in sala (Sellerio 2022).

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