Nel 2024 la scrittrice Han Kang diventa la prima donna asiatica - e prima personalità coreana - a vincere il Premio Nobel per la Letteratura.
La letteratura coreana, in forte ascesa, ha origini molte antiche, sebbene si stia affermando a livello mondiale in epoca contemporanea.
Nata come strettamente connessa alla tradizione letteraria cinese di cui traduceva i testi classici, la transizione a letteratura moderna è segnata al contrario dall'influenza del mondo occidentale. Dopo una prima fase caratterizzata da tematiche illuministe, con l'occupazione del Giappone, gli ideali del secolo dei Lumi non furono più espressi nelle opere letterarie a causa del controllo sulla libertà di parola e di stampa. I romanzi di inizio Novecento da un lato ospitavano le vite sofferte degli intellettuali dell'epoca, dall'altra le condizioni miserabili dei lavoratori. Dopo la resa del Giappone nel 1945, la Corea ottenne l'indipendenza, ma fu presto costretta ad una divisione tra nord e sud, che ebbe un forte impatto anche sulla letteratura.
Nasce il genere Shilhomp'a con lo scopo di andare oltre le tradizioni, creando una corrente con stile e tematiche nuove.
La letteratura sudcoreana si distingue nel testimoniare l'esperienza della gente comune, con le sofferenze e le sfide di ogni giorno. La definitiva spinta verso una letteratura sociale arriva poi con l'industrializzazione che amplifica l'isolamento e la precarietà della vita operaia. Sono gli anni in cui spicca anche la satira sociale, grazie agli scritti di Park Wan-suh.
La letteratura contemporanea, oltra alla già citata Han Kang, innovatrice assoluta, dallo stile poetico unico e sperimentale, vanta autori di spicco in diversi generi. Tra le autrici ricordiamo anche Kyung-Sook Shin, vincitrice dello Yi Sang Literary Award, uno dei più prestigiosi premi letterari del Paese, e consacrata al successo mondiale grazie a Prenditi cura di lei.
Nel romanzo storico, citiamo Mirinae Lee con Le otto vite di una centenaria senza nome, romanzo ispirato alla storia di una sua prozia fuggita dalla Corea del Nord, e Min Jin Lee, autore della fortunatissima saga familiare Pachinko, da cui è stata tratta una serie di successo targata Apple Tv.
Nel genere comfort novel, tra piccole lavanderie, minimarket e case isolate, con storie commoventi che celebrano la felicità nelle piccole cose, troviamo Kim Jiyun, Kim Ho-Yeon e Jungeun Yun.
Nel campo della saggistica, spicca invece la figura di Byung-Chul Han, filosofo apprezzato in tutto il mondo, autore in particolare di saggi sulla globalizzazione e l’ipercultura. I suoi scritti sono stati pubblicati in Italia da Nottetempo ed Einaudi.
Un discorso a parte merita il genere Manhwa. I manga coreani nati sulle riviste e classificati in base al target di riferimento sono famosi in tutto il mondo grazie soprattutto alla popolarità dei drama, serie tv tratte proprio da queste storie. Tra i manhwaga ricordiamo Siu con il celebre Tower of god e Chugong con Solo leveling.