La vegetariana é un libro che, anche a distanza di settimane, mi lascia incerta su cosa ne penso davvero. Da un lato é una lettura disturbante e stranamente magnetica: nonostante il disagio, si continua a leggere spinti dalla voglia di capire cosa stia realmente succedendo. Dall’altra però la mancanza di una narrazione dal punto di vista diretto della protagonista é un limite pesante. La storia non parla davvero di vegetarianesimo, ma piuttosto di rifiuto, di alienazione, identità e della condizione della donna in una società profondamente patriarcale…temi sicuramente importanti, ma trattati in un modo che lascia un senso di perplessità e disorientamento, come se non si ottenessero mai risposte chiare sulla vicenda. Un romanzo che colpisce ma che lascia anche molto spaesati. Personalmente lo trovo molto sopravvalutato.
La vegetariana
Dall'autrice Premio Nobel per la Letteratura 2024, il libro vincitore del Man Booker International Prize che l'ha resa nota in tutto il mondo
La scrittura cristallina di Han Kang esplora la conturbante bellezza delle forme di rinuncia più estreme, accompagnando il lettore fra i crepacci che si aprono nell'ordinario quando si inceppa il principio di realtà - proprio come avviene nei sogni più pericolosi.
«Se solo i nostri occhi non fossero visibili agli altri. Se solo si potessero nascondere i propri occhi al mondo.»
«Han Kang costruisce una metafora profonda e dolorosa del desiderio di libertà che appartiene a molte di noi, soprattutto le donne, costrette spesso a un ruolo di marginalità e silenzio.» - Critica Letteraria
«È tutt'altro che un'opera ascetica: è un romanzo pieno di sesso ai limiti del consenziente, di atti di alimentazione forzata e purificazione – in altri termini di violenza sessuale e disordini alimentari, mai chiamati per nome nell'universo di Han Kang ... Il racconto di Han Kang non è un monito per l'onnivoro, e quello di Yeong-hye verso il vegetarianesimo non è un viaggio felice. Astenersi dal mangiare esseri viventi non conduce all'illuminazione. Via via che Yeong-hye si spegne, l'autrice, come una vera divinità, ci lascia a interrogarci su cosa sia meglio, che la protagonista viva o muoia. E da questa domanda ne nasce un'altra, la domanda ultima che non vogliamo davvero affrontare: "Perché, è così terribile morire?"». («The New York Times»)
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Anno edizione:2019
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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s 05 agosto 2025
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_rancoros 31 luglio 2025Nobel meritato
Crudo, sprezzante, come la società nella quale viviamo. Una disamina e una penna lucidissima di temi molto complessi che molto spesso si tende a semplificare o ad etichettare in modo sbrigativo. Leggerò sicuramente altri titoli di Han Kang.
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tha alex 29 luglio 2025Appassionante
Libro molto crudo ed esplicito nei suoi racconti, permette di immedesimarsi completamente all’interno della storia. Trama molto particolare e travolgente.
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