Le regole dell'attrazione

Tra i libri di Bret Easton Ellis è decisamente il mio preferito. Ellis ha uno stile di scrittura veramente particolare, come se fosse un susseguirsi di clip cinematografiche. I protagonisti anche in questa storia sono vittime dell'apatia, dell'apparenza e delle sostanze stupefacenti...ma forse la cosa che più li opprime e li distacca dalla realtà sono le incomprensibili "regole dell'attrazione".

Secondo lavoro di Ellis, forse un po' meno dirompente del suo esordio ma sicuramente di livello, ampia e differenzia la narrazione portandola su più piani mantenendo il suo stile

Primo romanzo che leggo di questo autore, mi sa proprio che ne leggerò altri. Ellis gioca con la confusione dei punti di vista, crea questo senso di disconnessione per rispecchiare la superficialità e l'alienazione dei personaggi. La mancanza di un inizio e di una fine, cosa che ho trovato davvero spiazzante, penso sia un modo per sottolineare come la loro vita sia proprio come quella delle feste senza fine alle quali partecipano: un continuo scorrere di droga e sesso, senza un vero cambiamento o conclusione. In più di un'occasioe le vicende mi sono sembrate irreali e paradossali, ma potrebbe essere proprio questo il punto: la critica a un'epoca e a una classe sociale che sembra aver perso ogni significato profondo, riducendo tutto alla ricerca di piaceri immediati. Credo lo si possa apprezzare se letto in questo senso.