Religioni, popoli e nazioni dal Sessantotto all'11 settembre
Negli ultimi decenni del Novecento, quel secolo che è apparso il più secolarizzato della storia, in cui si è giunti a teorizzare la scomparsa delle religioni, in alcune regioni del mondo le fedi sono state di nuovo proiettate sullo spazio pubblico. Accompagnandosi talvolta alla rinascita delle passioni nazionaliste, altre volte alla protesta degli esclusi, ai conflitti o al ridisegnarsi delle identità. Nella condizione umana si sta imponendo la necessità di convivere, come ha messo in luce recentemente Andrea Riccardi. Una convivenza con troppe differenze, su orizzonti ampi quali quelli della globalizzazione, può indurre i fenomeni preoccupanti che sono sotto i nostri occhi: individualismi irresponsabili, tribalismi difensivi, nuovi fondamentalismi. Donne e uomini spaesati hanno paura del presente e del futuro; chiedono alle religioni di proteggere la loro paura, magari ergendo muri di diffidenza. Nei fondamentalismi vi è sempre una semplificazione che affascina i giovani, i disperati, la gente spaesata per la quale questo mondo è troppo complesso, inospitale. E i fondamentalismi hanno il marchio dell'odio, se non della lotta al diverso religiosamente o etnicamente. (Prefazione di Marco Impagliazzo)
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Anno edizione:2009
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