Rêverie. Tratto da un storia falsa
Forse tutta questa storia ha avuto inizio quel giorno. Quello in cui proposi ai miei studenti di terza (la classe di cui fa parte Luca Giacobbe, ora divenuta quinta) una traccia per la redazione di un saggio breve. In quell'occasione, scelsi di far riflettere gli alunni su un tema sempre attuale come il lavoro, nella sua duplice accezione di diritto e dovere. A corredo della traccia, inserii pochi ma significativi documenti tra i quali figurava una favola molto nota. Anzi, due versioni della medesima celeberrima favola: La cicala e la formica. Tuttavia, se è pleonastico ricordare come nell'apologo di La Fontaine, i due insetti rappresentino due atteggiamenti antitetici ed inconciliabili che gli uomini possono assumere di fronte agli impegni, non risulta altrettanto scontata la correzione che Gianni Rodari opera sulla morale della favola. Infatti, all'immagine esemplare della stakanovista formica che, previdente ed economa, antepone gli officia alle frivolezze, nella filastrocca rodariana si sostituisce una figura avida e materialista, magari concreta, ma per nulla all'altezza della grandezza d'animo della disinteressata cicala che "il più bel canto non vende, regala".
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Anno edizione:2018
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In commercio dal:21 dicembre 2018
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