Luglio del 1943, in piena Seconda Guerra Mondiale la Francia è sotto l’occupazione nazista. Julien, partito assieme ad altri francesi reclutati per unirsi all’esercito tedesco, scappa dal treno in piena notte, per far ritorno, non visto da nessuno, e da disertore in piena regola a Cambeyrac, dove si rifugerà in una casa disabitata dove, giustamente, pensa che nessuno lo andrà mai a cercare, tanto più che il giorno successivo giunge in paese la notizia di come il treno da cui Julien fosse scappato sia stato vittima di un bombardamento: Julien viene quindi considerato morto. Dalla finestra della soffitta, che affaccia sulla piazza del paesino, Julien si ritroverà a osservare lo svolgersi della vita dei tanti personaggi di questo microcosmo (tra cui miliziani collaborazionisti dei nazisti e dall’altra parte partigiani) che ben rappresenta gli effetti del lungo sonno della ragione che ha investito l’Europa per venti lunghissimi anni. Julian si ritrova perciò a poter ricoprire solo il ruolo di spettatore, fino a rischiare di lasciarsi scappare la donna di cui è innamorato. Ma quanto durerà questo "rinvio"? (dal francese "sursis", traducibile anche con "tregua").
