La riscoperta dell'America
È vicenda tristemente nota che i nativi americani, fin dai primi contatti con gli europei, siano stati depredati dei loro territori, privati della loro cultura, sterminati senza pietà, forzati all’esilio. Spinti, insomma, agli estremi margini di una società edificata a proprio uso e consumo da altri: i colonizzatori bianchi. Nel tentativo di alimentare un immaginario sempre più mitologico di sé stessi, per lungo tempo i bianchi hanno cercato inoltre, non senza un certo successo, di cancellare i nativi dalla storiografia ufficiale, di relegarli nell’ombra come una sorta di lato oscuro del sogno americano. Fin dalla Dichiarazione d’Indipendenza, ingabbiati nei cliché di “spietati selvaggi”, poi di grotteschi scotennatori hollywoodiani, o nel migliore dei casi di dispensatori naïf di saggezze perdute, i nativi sono stati da sempre attivamente partecipi della formazione degli Stati Uniti così come li conosciamo. Ned Blackhawk, membro degli Shoshoni Occidentali del Nevada, storico dell’Università di Yale, con questo saggio monumentale che sfugge a ogni tentazione agiografica contribuisce in modo determinante a riconcepire la storia americana, dando conto di cinque secoli di interazione, certamente traumatica, tra nativi ed europei, ma restituendo ai primi lo spazio dovuto nel mito fondativo della nazione. Dagli indiscutibili inferni che hanno attraversato ai loro altrettanto indiscutibili trionfi. La riscoperta dell’America, che nel 2023 è valso al suo autore il National Book Award, è un testo imprescindibile per comprendere, con profondità di analisi, una storia finalmente inclusiva dei “primi custodi del giardino” americano. È possibile immaginare un giardino dell’Eden americano non coltivato dai suoi custodi originari? Esiliati dalla storia delle origini, i popoli indigeni attendono la narrazione di una storia che li includa. L’America, dopo tutto, è nata grazie al giardino delle loro terre d’origine. «Brillante resoconto di come la storia degli Stati Uniti e quella dei nativi americani sono in realtà, fin dal 1500, la stessa. Un invito a riscoprire il contribuito decisivo dei nativi nella formazione degli Stati Uniti dal momento della loro scoperta fino a oggi». The Wall Street Journal «Una nuova storia americana che mostra l’importanza di raccontare passato e presente degli Stati Uniti con una lente più ampia e inclusiva». The Guardian «I nativi americani, così come le loro vicende di lotta, sopravvivenza, espropriazione e autodeterminazione, tendono a essere assenti da ogni narrazione della storia statunitense. In questo libro, Blackhawk si confronta con quest’assenza». The Washington Post
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