Nonostante gli sforzi per mascherare la sua origine e il suo accento, nel giovane Jean Cayrol François Mauriac riconosceva i tratti lievi e la non comune dolcezza tipici della provincia di Bordeaux. Nato nel 1911, poeta di belle speranze, allo scoppio della Seconda guerra mondiale Cayrol si impegnò attivamente nella rete della resistenza antinazista. Arrestato e deportato a Mauthausen, "tanta dolcezza e tanta capacità di sognare non gli servirono più a nulla, perché ormai era giunto", scriveva ancora Mauriac, "il tempo degli assassini". Le notti e le nebbie di Bordeaux annunciarono a Jean Cayrol "un'altra notte, un'altra nebbia da cui soltanto per un miracolo è riuscito a tornare, con quel canto tragico sulle labbra e tutti i corpi crocifissi dei suoi compagni che non finirà mai di portare su di sé, corpi che per lui, ormai, sono appesi sulla medesima croce". Nel 1945, dopo tre anni di detenzione nel campo di Mauthausen, Cayrol scriverà alcune pagine memorabili di quella "letteratura del ritorno" che, nella sua riflessione, prenderà il nome di "lazzariana".
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Anno edizione:2008
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