Sacred Ceremonies 2

Durante il VII e l'VIII secolo il buddismo arrivò in Tibet, mescolandosi alla tradizione sciamanica, tutt'ora viva. Mentre la musica popolare tibetana fu sempre influenzata dalla vicina Cina, la musica cerimoniale dei monaci è rimasta invariata nei secoli. I testi dei canti mantrici sono per la maggior parte traduzioni dal sanscrito e gli strumenti usati sono indubbiamente tibetani. Dopo l'occupazione cinese del Tibet molti Lama, maestri spirituali, scapparono con il Dalai Lama e si rifugiarono nel villaggio di Dharamsala, nel nord dell'India, facendo conoscere agli europei e agli americani il buddismo tibetano: molti film come "Il Piccolo Buddha" di Bernardo Bertolucci o "Sette Anni in Tibet" si ispirano alla sacra figura del Dalai Lama. Dopo il grande successo del primo volume, il produttore David Parsons è ritornato nel monastero di Dip Tse Chok Ling in India per fare altre registrazioni dei meravigliosi canti interpretati dai monaci. "Sacred Ceremonies 2 - Ritual Music of Tibetan Buddhism" è ancora più intenso del primo album: le tonalità del gya ling (oboe tibetano), e del dung chen (tromba telescopica) unite a quelle del kang ling (strumento realizzato con un femore umano), danno vita ai temi fondamentali dell'album: la rappresentazione sonora delle emanazioni di Buddha, l'impoverimento di Bandruya, re dell'universo e profonde meditazioni sulla morte. "Sacred Ceremonies 2 - Ritual Music of Tibetan Buddhism" è un allettante invito a proseguire il viaggio spirituale iniziato con il primo volume prodotto da David Parsons: un'immersione ancora più profonda nel misticismo dei monaci tibetani che aiuterà lo spirito a liberarsi dalla pesantezza che lo affligge.