Sangue giusto - Francesca Melandri - copertina
Sangue giusto - Francesca Melandri - copertina
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Premio Sila '49 - Letteratura - 2018
Letteratura: Italia
Sangue giusto
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Descrizione


Nell'afa dell'estate romana, il giorno prima della visita di stato del colonnello Gheddafi, Ilaria trova ad attenderla davanti alla porta del suo appartamento all'Esquilino un ragazzo africano. È arrivato dall'Etiopia attraversando la Libia e dice di essere nipote di Attilio Profeti, il padre di Ilaria, e della donna con cui questi ha vissuto durante l'occupazione italiana in Abissinia. All'inizio Ilaria pensa a uno scherzo, eppure nel profondo sa che l'anziano padre è un uomo dai tanti segreti. Dal tentativo di dare un senso a questo inaspettato legame, Ilaria cercherà di comporre le tessere di un mosaico familiare lungo tre generazioni e intrecciato alla storia d'Italia: dal passato coloniale alle bugie del dopoguerra passando dagli anni di Berlusconi fino al presente delle grandi migrazioni. E si renderà conto di non essere la sola a ignorare il portato dei cinque anni di occupazione fascista dell'Etiopia, dal 1936 al 1941: è uno dei grandi rimossi di un'intera nazione, occultato per decenni dalla narrazione collettiva. Romanzo di ampio respiro storico e felice ambizione narrativa, Sangue giusto scandaglia in profondità la coscienza di uomini e donne costretti a confrontarsi con una realtà più complessa di quello che sembra, che sfugge alle definizioni a cui siamo abituati. E si chiede: che cosa sappiamo – e che cosa vogliamo e possiamo veramente sapere – delle persone che amiamo? Fino a che punto siamo in grado di comprenderle e di perdonarle? E che cosa c'entra tutto ciò con chi siamo noi?

Tropes e temi

Dettagli

10 luglio 2024
576 p., Brossura
9788830137912

Valutazioni e recensioni

  • Baghy
    E se ci trovassimo noi dalla parte del “sangue sbagliato”?

    Il pretesto narrativo è “la parata” concessa a Roma nel 2010 a Gheddafi. Da lì si dipartono le storie tra loro ben intrecciate della famiglia di Attilio Profeti. Con due mogli note e tre figli, anzi quattro. Le parole scelte dal padre per comunicare alla figlia Ilaria la presenza di un fratellastro sono state: “Voi non siete in tre ma siete in quattro.” Ci sarà poi un ragazzo etiope appostato sul pianerottolo di Ilaria che le instillerà il dubbio: in realtà “Voi non siete quattro, ma siete cinque.” Il ragazzo è un richiedente asilo che sostiene di essere il nipote di Attilio Profeti e quindi che Ilaria è la zia. Il passato “trasformista” di Attilio Profeti, arruolatosi volontariamente per la campagna in Abissinia durante il ventennio è l’occasione per approfondire un periodo storico e fatti poco raccontati. Perché costituiscono una pagina indegna, vergognosa e terribile del nostro Paese. Da nascondere e cancellare. Anche nell’intimo dei protagonisti. Tranne per i più accaniti sostenitori di un razzismo di Stato. L’amara conclusione è che “quando un uomo muore è come se un’intera biblioteca prendesse fuoco.” E forse il mistero del prossimo è che “nessuno può leggere un’intera biblioteca altrui, neanche quella di chi più ama” E nemmeno noi stessi probabilmente possiamo o vogliamo leggerli tutti i libri della nostra biblioteca più intima. Sangue giusto è un romanzo storico che affronta in maniera spietata, anche se non greve, nefandezze commesse per desideri imperiali di epoca fascista. E non meno l’ipocrisia e l’irrazionalità ideologica del presente. Dove non si conosce nulla dell’altro. Si riflette sulle declinazioni del concetto di sangue. Identità, famiglia, classe sociale. E di quanto ne venga versato per guerre insensate. Soprattutto cosa comporti trovarsi dalla parte di chi ha quello “sbagliato” di sangue. Alcune parti sono ripetitive e sembrano sfociare nella cronaca. Ma la scrittura è notevole, moderna e coinvolgente. Le storie di tutti i personaggi sembrano mischiarsi e perdersi senza arrivare a conclusione, ma sono sempre recuperate magistralmente. Non sono un amante dei romanzi storici ma di sicuro questo è pregevole.

  • ALESSANDRO GROSSI

    I contenuti storici del libro sono certamente interessanti, di fatto non si può nemmeno dire che sia un romanzo, ma a un certo punto verrebbe voglia di staccare tutte le pagine del libro per poi, con pazienza certosina, riordinarle con una sequenza logica e temporale tale da rendere la lettura un minimo scorrevole, altrimenti è solo un continuo saltare di palo in frasca. Il solo capitolo 18, da pagina 348 a pagina 453, potrebbe essere oggetto di una pubblicazione a se stante, consigliata a chi fosse particolarmente interessato ai calchi in gesso.

  • Questo libro è scorrevole, sorprendente. Questo libro ha riscosso in me un grande interesse perché tratta di un argomento attuale: il problema dell’immigrazione e la situazione attuale dei paesi dell’Africa in un contesto storico predominante. Questo libro è ben scritto. Lo consiglio vivamente perché avvincente e coinvolgente dal punto di vista emotivo. Le riflessioni del romanzo sono durissimo.

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Foto di Francesca Melandri

Francesca Melandri

1964, Roma

Francesca Melandri è una sceneggiatrice, scrittrice e documentarista italiana.Ha esordito nella narrativa nel 2010 con Eva dorme (Mondadori), un romanzo che ripercorre gli anni del terrorismo sudtirolese. Nel 2012 esce Più alto del mare (Rizzoli), finalista al Premio Campiello e vincitore del premio Rapallo Carige, mentre è del 2017 Sangue giusto, (Rizzoli). Nel 2024 pubblica con Bompiani, Piedi freddi.

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