Sanjut è veneto per 'singhiozzo', Stran è lo 'strame'. Un titolo particolare per una raccolta del poeta che Zanzotto considerava il suo erede. Cecchinel scrive nel suo dialetto, una lingua potente e scabra resa accessibile dalla traduzione italiana del poeta stesso anche a chi veneto non è. Provate a leggere le poesie ad alta voce, anche se magari qualche particolare sfugge ne avvertirete il ritmo e la qualità magica.
Sanjut de stran
Nella cerchia dei poeti raccolti intorno a Zanzotto, e tra critici autorevoli, Cecchinel gode di un'altissima considerazione, e proprio Zanzotto ha scritto sulla sua poesia interventi decisivi. In "Sanjut de stran", lo strumento che il poeta è tornato a usare per esprimersi - un dialetto rustico delle prealpi trevigiane - è straordinariamente efficace. Prefazione di Cesare Segre.
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Edizione:2
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Anno edizione:2012
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PAOLO SCATTOLIN 23 marzo 2018
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