"Non è strano, Robert, che tra gli uomini questo trascinarsi sulla terra sia così altamente considerato?... che i fanciulli si strappino le ali, per poter indulgere in questo magnifico strisciare nel fango?" "La santa rossa" di Steinbeck, pur essendo il suo primo e sicuramente acerbo lavoro, non mi è dispiaciuto affatto. Innanzitutto, lo stile: scorrevole e prezioso, preciso in ogni dettaglio. Sicuramente dà il meglio di sé nelle descrizioni paesaggistiche, per non parlare delle stupende metafore con cui arricchisce il testo. Fantastico, emozionante. Per quanto riguarda la vicenda in sé, devo dire che non mi ha annoiata, pur trattando di pirateria -argomento non particolarmente elettrizzante per me, forse un po' "mascolino"- perché ciò che preme analizzare a Steinbeck è l'interiorità del protagonista, più che i semplici atti rocamboleschi e avventurosi. L'ho trovato uno splendido ritratto, e triste, dell'Uomo. Sicuramente sarà giovato anche il confronto con l'insopportabile (per me) Conrad... Non ci sono paragoni, nel mio personalissimo agone letterario, ne esce vincitore decisamente il caro John Steinbeck. "Il costruttore della vostra cattedrale è già dimenticato, ma io, che l'ho data alle fiamme, può darsi che venga ricordato per un secolo e forse più. E questo può essere abbastanza indicativo del genere umano."
