Santorre di Santarosa nella Restaurazione piemontese
Negli anni bui che vanno dalla caduta di Napoleone al fallito tentativo insurrezionale del 1821, il Piemonte "restaurato" dal Congresso di Vienna era uno degli stati più illiberali e retrivi d'Europa, governato in modo dispotico da un re, Vittorio Emanuele I, che non riusciva a rendersi conto che, la situazione non poteva più essere come prima della Rivoluzione Francese. I figli della migliore nobiltà sabauda, avendo sperimentato la "modernità" durante il regime napoleonico, non potevano rassegnarsi a vivere negli angusti orizzonti del piccolo e dispotico Regno di Sardegna. Sognavano la Costituzione, la Libertà che era garantita ad altri paesi, come la vicina Francia e l'Inghilterra, il distacco definitivo dall'Austria. Santarosa di questa fervida stagione è sicuramente il personaggio piú significativo: di solida cultura, perennemente tormentato dalla sofferenza di constatare la situazione di "servaggio" dell'amata Patria, con altri amici, Cesare Balbo, Luigi Provana del Sabbione, Luigi Ornato, darà un indispensabile contributo al tentativo insurrezionale del marzo 1821 che, anche se fallito, costituirà un momento fondamentale nella storia del nostro Risorgimento Nazionale.
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Anno edizione:2007
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