Lo scrittore e lo specchio. Moralismo e letteratura - Jacques Rivière - copertina
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Letteratura: Francia
Lo scrittore e lo specchio. Moralismo e letteratura
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Descrizione


Rivière è un maestro che occorre oggi riprendere in mano, perché le sue idee e il suo stile conservano quella "informalità" che lo rende autore al tempo stesso classico e moderno. Come direttore della "Nouvelle Revue Française" cercò di mantenere sempre questo equilibrio, che lo portava a cogliere il nuovo senza negare ciò che lo precedeva, come invece accade in certe avanguardie. Grande cultore della musica, della poesia e delle arti visive, resta traccia di questi suoi molteplici interessi critici il libro Études dove sono raccolti i saggi su Baudelaire, Gide e Claudel, ma anche su musicisti come Rameau, Bach, Franck, Wagner, Moussorgski, Debussy e su pittori come Ingres, Cézanne, Gauguin. Rivière ha intuito presto l'importanza di poeti come Baudelaire e Rimbaud, ha sostenuto autori come Alain-Fournier (di cui sposò la sorella Isabelle), Mauriac, Aragon, Valèry, Artaud. Forse oggi si fatica a comprendere che cosa fosse in quell'epoca l'esercizio quasi quotidiano della corrispondenza fra autori e amici, ma i carteggi di Rivière con Alain-Fournier, Proust e Claudel sono vere e proprie occasioni di riflessione sui destini e sull'importanza della letteratura, e si possono leggere anche come palinsesti di saggi da scrivere. I due testi di Rivière qui raccolti sono frutto di conferenze che l'autore tenne in dialogo con Ramón Fernàndez. In esse si dipana compiutamente la poetica critica di Rivière.

Dettagli

28 maggio 2019
116 p., Brossura
Moralisme et littérature
9788876984433

Conosci l'autore

Foto di Jacques Rivière

Jacques Rivière

(Bordeaux 1886 - Parigi 1925) critico e scrittore francese. Direttore dal 1919 al ’25 della «Nouvelle Revue Française», fu una delle intelligenze critiche più vive e appassionate della sua generazione: i suoi saggi intorno a poeti, musicisti, pittori contemporanei, raccolti in Studi (Études, 1912) e nei postumi Nuovi studi (Nouvelles études, 1947), sono stati decisivi per la formazione del gusto letterario contemporaneo. Per quattro anni prigioniero di guerra in Germania e in Svizzera, alla propria esperienza autobiografica dedicò il saggio Il tedesco. Ricordi e riflessioni di un prigioniero di guerra (L’allemand. Souvenirs et réflexions d’un prisonnier de guerre, 1918), esame lucido e amaro della crisi morale e intellettuale del popolo tedesco. Verso la fine della sua vita, influenzato da...

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