Se pensate che questo scritto di Solanas sia un'operetta simpatica e ironica, non ne avete colto lo spirito. Uno spirito rabbioso, che ruggisce tra i denti verità di vita e di storia. C'è chi lo definirebbe un manualetto d'iniziazione per femministe incazz*te, e in fondo la descrizione potrebbe risultare accurata: se, leggendolo da donne, non avete sentito montare dentro di voi il fuoco rabbioso della rivoluzione, alimentato da secoli di ingiustizie e da soprusi ancora presenti e ben piantati nella società odierna, allora non avete ancora aperto gli occhi sulla realtà. In sole 80 paginette, Solanas riesce a parlare di vita, matrimonio, paternità e maternità, sfera pubblica e privata, filosofia, religione e morale, educazione, arte, sessualità, morte e utopia. E forse riesce a racchiudere in così poche righe l'essenziale proprio grazie al suo stile diretto, rabbioso, senza fronzoli né giri di parole. Fatevi un regalo: regalatevi la rabbia ancestrale, regalatevi le lenti per guardare un mondo di ingiustizie che poco è variato da quello di Solanas del 1967; regalatevi SCUM MANIFESTO.
