Se l'acqua ride - Paolo Malaguti - copertina
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Letteratura: Italia
Se l'acqua ride
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Descrizione

«Malaguti ha una preziosa sapienza e una delicata grazia. Della quale, finito di leggere, gli siamo grati». - Ferdinando Camon, Tuttolibri


Un libro pieno di grazia, l'avventura al tramonto di un mondo che corre sull'acqua osservato dagli occhi più curiosi che ci siano, quelli di un ragazzino che vuole diventare grande. Sulla corrente dei fiumi nulla cambia mai davvero. Al timone degli affusolati burchi dal fondo piatto, da sempre i barcari trasportano merci lungo la rete di acque che si snoda da Cremona a Trieste, da Ferrara a Treviso. Quando Ganbeto sale come mozzo sulla Teresina del nonno Caronte si sente invincibile. Gli attracchi, le osterie, le burrasche, il mare e la laguna, le campane di piazza San Marco, i coloriti modi di dire di Caronte e i suoi cappelli estrosi, le ragazze che s'incontrano lungo le rotte. Presto, però, non potrà più far finta di niente, lui che ha un piede nel vecchio e uno nel nuovo dovrà imparare la lezione più dolorosa di tutte: per crescere bisogna sempre lasciare indietro qualcosa.

Dettagli

4 aprile 2023
208 p., Brossura
9788806258191

Valutazioni e recensioni

  • Renzo
    Un gioiello

    Se l’acqua ride è un romanzo di formazione che segue l’evoluzione di un personaggio di una simpatia che ha dell’incredibile, oltre a narrarci di un’epoca non da tanto trascorsa, ma che sembra sbocciare sotto gli occhi di chi legge. Indubbiamente Gambeto, il protagonista, membro di una famiglia di barcaroli, è descritto con una grazia e una sagacia invidiabile; simpatico per le ingenuità proprie dell’età, esilarante nelle sue scoperte sul sesso, è una di quelle figure capaci da sole di dare corpo e nerbo a uno scritto. Già agli inizi ci fa ricordare i nostri anni di scuola (in questo caso le medie inferiori) quando al risveglio la mattina si desidererebbe tanto restare a letto e invece si è costretti a vestirsi e ad andare al proprio dovere di studente, in quella classe dove impera il professore Oio, altro personaggio azzeccato. In verità tutti gli interpreti di questa storia sono indovinati, dal padre che avverte l’incertezza del lavoro di barcarolo alla madre, una donna semplice e timorata di Dio, al fratellino Luciano, un po’ in ombra, ma è giusto che sia così perché più giovane. Eccezionale è poi il nonno Caronte, che da una vita conduce il suo burcio, cioè il barcone, che va a vela e non ha il motore e che quando non c’è vento ha necessità per muoversi, se non a favore di corrente, del cavalante che con il suo quadrupede traina l’imbarcazione, tutte professioni che all’epoca in cui è ambientato il romanzo stanno già scomparendo. Eppure Gambeto che al termine della scuola sarà anche lui un barcarolo è orgoglioso di quel lavoro, perché stare insieme al nonno è un’esperienza esaltante. Quando seguiamo la navigazione nei fiumi e nei canali seguiamo anche lo sviluppo del ragazzo, la sua crescita, la sua maturazione, il suo risveglio della sessualità, i primi innamoramenti con le gioie, le emozioni, ma anche le trepidazioni che provocano. Il romanzo è un autentico gioiello,

  • Gianluigi
    Se l'acqua ride

    Vivo in una città di fiume, amo il fiume e la vita e i lavori sull'acqua, anche quelli che stanno sparendo, un amico che ci vive mi ha fatto visitare e amare la laguna veneta e, viste le premesse, non mi è stato difficile. Del libro mi sono piaciuti i personaggi, le descrizioni e la poesia che tutto tiene insieme. Credo che non sarà l'ultimo libro di Malaguti che leggerò.

  • GianlucaB
    Un ricordo col sorriso

    Un ricordo che si legge con nostalgia velata di sorrisi. Il nonno Caronte traghetta Ganbeto mondo dei burchi, una realta ormai scomparsa nel Veneto meridionale. Oltre al mestiere dei traghettatori, gli usi e i loro costumi, Ganbeto viene a conoscenza dei cambiamenti quotidiani che sono in atto tra gli anni cinquanta e sessanta del novecento. Un mondo più connesso, più automatizzato, più veloce, non più dipendente dal fluire dei corsi d'acqua. Malaguti racconta di un mondo che esiste ormai solo nei documenti e in qualche ricordo con ritmo e ironia che divertono il lettore per tutto il romanzo. L'uso del dialetto è efficace per rendere ancora più veri i personaggi.

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Foto di Paolo Malaguti

Paolo Malaguti

1978, Monselice (Padova)

Paolo Malaguti è nato a Monselice (Padova) nel 1978. Attualmente vive ad Asolo e lavora come docente di Lettere a Bassano del Grappa. Con Neri Pozza ha pubblicato La reliquia di Costantinopoli (2015), finalista al Premio Strega 2016. Tra le sue opere Nuovo sillabario veneto (BEAT, 2016), Prima dell'alba (Neri Pozza, 2017) e L' ultimo carnevale (Solferino, 2019).

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