Se mi tornassi questa sera accanto - Carmen Pellegrino - copertina
Se mi tornassi questa sera accanto - Carmen Pellegrino - 2
Se mi tornassi questa sera accanto - Carmen Pellegrino - 3
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Letteratura: Italia
Se mi tornassi questa sera accanto
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Descrizione


''Se mi tornassi questa sera accanto'', memorabile incipit della poesia ''A mio padre'' di Alfonso Gatto, è il romanzo di Carmen Pellegrino sulla distanza, a volte abissale, che può esserci tra gli essere umani, specie se si sono amati.

Giosuè Pindari è un uomo antico, legato alla terra, alla famiglia e a un ideale politico, ma la moglie, dopo anni in cui il male di vivere non le ha concesso che brevi tregue, è ormai preda di un irreversibile declino; il socialismo, in cui ha creduto con una tenacia e una dedizione tipicamente "appenniniche", è stato trascinato nel fango dalla corruzione; l'amatissima figlia Lulù se ne è andata e non dà più notizie di sé. Contro la degenerazione di corpo e mente si può fare poco, contro la fine di un'utopia si può fare ancor meno, mentre a una figlia che è viva e lontana - provata dalle inevitabili incomprensioni generazionali ma legata da una sensibilità ancestrale e profonda, una vera e propria educazione dell'anima - si può comunque scrivere. Si può tentare di compiere un passo lungo la via di una riconciliazione, che è prima di tutto una riconciliazione con se stessi. Così Giosuè Pindari scrive a Lulù, le scrive lettere che infila in bottiglie e poi le affida alla corrente del fiume. Il fiume è acqua che appartiene alla terra, il fiumeterra contiene entrambi gli elementi; è acqua che tutto conserva: passato, presente e quindi futuro. Arriveranno mai? Non è importante saperlo. In fondo, il fiumeterra con le sue piene improvvise sa come arrivare a destinazione... Sulle sponde di un altro fiume c'è Lulù, che ha conosciuto Andreone, l'uomo 'leggero' che aspetta, anche lui esattamente come Giosuè, insieme alla piena il ritorno di una donna che è andata via. È proprio l'incontro con quest'uomo bislacco - l'altro, così necessario al riconoscimento di sé - a rivelarsi benefico. Da quelle sponde del fiume lontano è come se Lulù rispondesse alle lettere paterne seguendo la corrente, e su un registro magico, dentro un'aura d'incantamento.

Dettagli

1 marzo 2017
240 p., Brossura
9788809816015

Valutazioni e recensioni

  • Io di distanze ne so qualcosa. So cosa significa avere la propria famiglia lontano da se, non solo fisicamente, e leggere un romanzo come questo ha messo in subbuglio tutto il mio intero animo. A colpire non è la semplicità con cui Carmen Pellegrino riesce a descrivere i sentimenti e le situazioni che travolgono i personaggi di questo romanzo, la fluidità e la cura con cui la sfera affettiva e i valori spuntano fuori, come pezzi di legno, trascinati via dalla corrente di un fiume e che riemergono dal fondo. A coinvolgere è la storia di un uomo come tanti altri e di una figlia come tante altre. Vicende comuni, sentimenti ed emozioni quotidiane. Così, come se tutto fosse normale, le vite si separano, ci sleghiamo dalle persone che amiamo, a cui siamo più legati e ci allontaniamo facendo leva sulle faccende tangibili, sulla ragione che deve per forza giustificare qualcosa. Entrano in ballo svariate emozioni, che cozzano, combattono fra loro cercando, ogni una di esse di dimostrar di aver ragione. Quanto è infinitamente debole e stupido l’uomo da lasciar andare tutto quanto pur di ver ragione, pur di fare la cosa giusta? Ma cosa è realmente giusto? Cosa è sbagliato oppure no? La vita non è forse una? Il cuore e la mente stessa non ci richiamano come la marea alle nostre origini, verso la nostra casa e verso le persone a cui realmente teniamo? Ecco, l’autrice di questo romanzo parla di uomini, di debolezze e umanità che ci fanno perdere l’orientamento e purtroppo anche un sacco di tempo. Giosuè, cone le sue dolci lettere scritte alla figlia mi è rimasto nel cuore, come esempio, come uomo che vorrei essere un giorno se dovessi commettere un errore. Tornare indietro sui propri passi, ammetterlo e non curarsi di nulla se non di riavere ciò che abbiamo perduto. Questo è il gesto di infinito amore che Giosuè porge alla figlia. Altra figura di infinita dolcezza e tenerezza è stata Nora, moglie di Giosuè, purtroppo malata e poco presente con la testa, ma nobili sono stati i cuori di Lulù e suo padre che hanno tenuto vivo l’amore per questa donna nella dura e irrequieta quotidianeità. Invito qualunque lettore ad affrontare questo viaggio creato da Carmen, un percorso d’amore poetico.

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Foto di Carmen Pellegrino

Carmen Pellegrino

1977

Carmen Pellegrino ha scritto saggi di storia e racconti. Da anni raccoglie suggestioni sui luoghi abbandonati. Il suo romanzo d'esordio, Cade la terra (Giunti 2015), ha vinto il Premio Rapallo Carige opera prima e il Premio Selezione Campiello. Tra le sue altre pubblicazioni si ricordano: Se mi tornassi questa sera accanto (Giunti 2017), La felicità degli altri (La Nave di Teseo 2021) e Dove la luce (La Nave di Teseo 2024).

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