Se solo fosse vero

È un libro non banale, con dei colpi di scena. Marc Levy non si smentisce mai, riesce a farti entrare all’interno della storia.

Premetto e confesso di aver conosciuto prima il film, in cui recita il mio attore preferito (Mark Ruffalo), e che mi aveva colpito fin da subito. Solo quando ho letto un altro romanzo di Marc Levy (Ascolta la mia ombra), ho scoperto che ne esistesse un libro, e che fosse suo. Marc Levy è uno dei miei favoriti da allora, perchè è in grado di emozionare, di porre l'attenzione su quelli che sono drammi o difficoltà nella vita, ma riuscendo comunque a strappare dei sorrisi e a far credere che nel mondo possa esserci qualcosa di buono.

Laureen, giovane medico, dopo un incidente è ricoverata in coma, in un letto di ospedale. La sua anima, però, vaga per il suo appartamento, ora affittato da un architetto, Arthur. Così, una sera d’inverno, entrambi si conoscono. Probabilmente non è un caso se Arthur abbia affittato quella casa, poiché è l’unico il quale riesce a vedere la donna, ed è l’unico che può salvare dai medici, i quali, convinti che non ci sia più niente da fare, vogliono staccarle il respiratore. Inizialmente incredulo e indifferente, poi colpito e sempre più coinvolto, Arthur e il giovane medico cercano in quelle poche settimane restanti di trovare una soluzione al problema, riportando in vita vecchi ricordi, e riscoprendo il senso e il valore di ogni giornata. E’ proprio in quei giorni che tra loro nasce un rapporto forte, prima d’amicizia, e poi d’amore, che li lega profondamente e grazie al quale Arthur lotta con tutte le sue forze, e con tutti i rischi che ne seguono, alla salvezza del corpo. Incomincia per loro una corsa contro il tempo, la morte, dove domina la forza soprannaturale dell’amore.