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Anno edizione: 2016
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Con Il secondo sesso Simone de Beauvoir affranca la donna dallo status di minore che la obbliga a essere l'Altro dall'uomo, senza avere a sua volta il diritto né l'opportunità di costruirsi come Altra.
«Testo sacro del femminismo che un editto Vaticano nel 1956 mise all’indice, Il secondo sesso è una riflessione filosofica che applica l’esistenzialismo di Sartre ai temi dell’emancipazione femminile, sottraendo la donna a un destino biologico che la esclude dalla storia, ma anche all’interpretazione fallocentrica di Freud.» - Cristina Taglietti, la Lettura
«Tutto ciò che è stato scritto in questi settant’anni dai vari femminismi, pro e contro di lei, le ricerche, le battaglie, le conquiste nasce da questo libro, raccontato in una lingua squisita, con una cultura immensa, filosofica ed esistenzialista.» - Natalia Aspesi, Robinson
«Un giorno ebbi una rivelazione: questo mondo era maschile; la mia infanzia era stata nutrita da miti forgiati dagli uomini, e io non avevo reagito, proprio come se fossi stata anch’io un ragazzo.»
Con veemenza da polemista di razza, Simone de Beauvoir passa in rassegna i ruoli attribuiti dal pensiero maschile alla donna - sposa, madre, prostituta, vecchia - e i relativi attributi - narcisista, innamorata, mistica. Approda, nella parte conclusiva, dal taglio propositivo, alla femme indépendante, che non si accontenta di aver ricevuto una tessera elettorale e qualche libertà di costume, ma che attraverso il lavoro, l'indipendenza economica e la possibilità di autorealizzazione che ne deriva - sino alla liberazione del suo peculiare "genio artistico", zittito dalla Storia - riuscirà a chiudere l'eterno ciclo del vassallaggio e della subalternità al sesso maschile. L'avvenire, allora, sarà aperto. Con una determinazione prima sconosciuta e un linguaggio nuovo, che tesse il filo dell'argomentazione attraverso un'originale mescolanza di mito e letteratura, psicoanalisi e filosofia, antropologia e storia, Simone de Beauvoir sfida i cultori del gentil sesso criticando le leggi repressive in materia di contraccezione e aborto, il matrimonio borghese, l'alienazione sessuale, economica e politica. Provoca il pubblico conservatore, cerca il riconoscimento personale, rivendica la solidarietà collettiva. Prefazione di Julia Kristeva. Postfazione di Liliana Rampello.L'ho letto anni fa e lo considero uno di quei libri che più lasciano il segno. Il secondo sesso è uno strumento di profonda riflessione per la donna perché nel descrivere la formazione e la situazione della stessa dall'infanzia alla "vecchiaia", passando per l'analisi della donna sposata, lesbica, mistica, innamorata e narcisista ci fa comprendere quanto la donna debba "lavorare" su se stessa per arrivare a quello che De Beauvoir definisce "liberazione" (dagli stereotipi, dai preconcetti). Come la scrittrice afferma in questo libro: " Donna non si nasce, si diventa". E' un testo formativo, con una grande capacità di analisi. Andrebbe letto nelle scuole.
Il secondo sesso è stato uno dei miei "libri di formazione". L'ho ricomprato in formato digitale perché la mia vecchia copia era andata perduta e volevo rileggerlo: è sempre un gran bel libro. La De Beauvoir ha una grande capacità di analisi, e ne consiglio la lettura a donne ed uomini che sui temi di "genere" non si accontentano di stereotipi e luoghi comuni, ma hanno un reale desiderio di comprendere ed approfondire. Ogni libro di questa scrittrice é una scoperta, un saggio di profonditâ e saggezza , consiglierei vivamente di poterlo usufruire come testo scolastico
Con "immenso" non mi riferisco solo alla mole del volume, ma al suo contenuto che riesce a scaturire riflessioni oggi, così come le ha scaturite nell'anno della sua prima edizione. Un tassello importante del pensiero femminista, oggi come ieri. Un elogio particolare anche alla bellezza estetica di questa particolare edizione. La sua "immensità" non deve, però intimorire: l'autrice è in grado di farvi perdere il conto delle pagine, una parola dopo l'altra.
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