Sempre perdendosi
Sebastiano muore. Trafitto dalle frecce e vinto dal dolore, lancia verso la morte il suo grido brutale. Ma il suo grido, per essere più acuto, si sfibra, varia nel giro delle parole, nei suoni della poesia, e poi si riveste di gesti e diventa teatro. In questo poemetto viene raccontato il dolore come una lenta agonia che aspira alla fine, foss'anche la morte, e non la trova. Per la prima volta Silvia Brè si avvicina al teatro: il testo è stato scritto per Alfonso Benadduce, attore e impresario di se stesso, che lo porterà in scena.
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Autore:
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Anno edizione:2006
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Formato:Tascabile
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