Senza sangue

Libro più che gradevole,nei canoni del binomio Preston/Child, che rispettano appieno la classicità della paura dei loro racconti. Esoterismo,mistero,avventura scorrono fluidi nelle pagine del libro, che personalmente ritengo avvincente e appassionante in una lettura che,nonostante i termini che accomunano i lavori degli Autori,è sempre intrigante e curiosa. Citazioni ,detti,strizzate d'occhio a culture ed idiomi , riportano comunque sempre all'eleganza un po' sorridente e furbetta che innerva le opere di P/C. Il racconto scivola interessante nei canali di scrittura degli Autori,certamente provocando sorrisi qua e là,ma certamente interessante ,nelle ombre dei misteri dell'occulto, per poi terminare e risolvere gli enigmi in modo piuttosto cliccato e surreale. Il libro vale sicuramente l'acquisto e per quanto mi riguarda continuerò ad essere un fan sia del duo artistico che di Pendergast. Alla prossima vedremo cosa succederà.

Questo ultimo romanzo di Preston & Child è, in fondo, un ritorno alle origini. C’è però una sostanziale differenza rispetto a Relic dove il soprannaturale aveva una connotazione più marcata. Qui prevale l’horror, tipo B movie anni ’50. E’ anche un omaggio a Howard Phillips Lovecraft, ai miti di Chulu, agli Dei Esterni e a Nyarlathotep, detto anche Il Caos Strisciante (o Idiota). E c’è anche un riferimento a Herbert George Wells e alla sua macchina del tempo. Senza mai toccare i livelli eccelsi di questi autori. Qui prevale l’azione concitata (quasi in forma di videogame). Tutto trae origine da un fatto realmente accaduto: la storia del dirottatore aereo Dan Cooper (alias D.B. Cooper) precipitato e poi scomparso la cui persona ed i cui resti non sono mai stati identificati con certezza. Reduci dalla precedente avventura A. X.L. Pendergast, Constance Greene e Armstrong Coldmoon vengono spediti a Savannah per risolvere casi molto inquietanti di omicidi di persone cui è stato estratto tutto il sangue dal corpo. Si parla di vampiri e la polizia locale, guidata da una simpatica Alanna Delaplane, annaspa. Felicity Frost, proprietaria del più importante hotel della città potrebbe rappresentare la chiave di volta del tutto. Le vicende si intrecciano a quelle di una troupe di invadenti personaggi e di un giornalista che intende smascherarne le truffe e le fake news. Il tutto prosegue senza molti lampi di genio per circa 300 pagine per poi esplodere nelle ultime 150 con la scoperta della tana del “mostro” e la battaglia finale. Pendergast, con Constance che sta diventando sempre più co-protagonista, scoprirà l’arcano di una sorta di macchina del tempo che apre inquietanti porte su universi paralleli. Il finale è adrenalinico e lascia uno spiraglio incerto sul futuro di Constance e il suo ritorno al passato. Una lettura gradevole e di pura evasione, senza pretese. Ma con un interessante rimando a letture e atmosfere dei classici della fantascienza e dell’horror.