Una serie noir ambientata in Eritrea, ad Asmara, ai tempi del colonialismo italiano. Il capitano Colaprico e il suo fido aiutante, lo zaptié eritreo Ogba, membro dell’esercito locale incorporato nella compagnia dei Carabinieri d’Africa, affrontano insieme indagini complesse. Una coppia inedita di investigatori che piú scorretti non si può, un po' don Chisciotte un po' Sancho.
A colpire il lettore non è solo l’ambientazione vintage e la descrizione dettagliatissima dei personaggi, ma anche e soprattutto "la freschezza di una scrittura frizzante, brillante, profondamente acuta", in cui lingua è una chiave per capire, per raccontare i rapporti tra i personaggi, soprattutto tra gli italiani e gli eritrei.
«All'inizio c'era solo Colaprico - ha detto Lucarelli in un'intervista -, poi come spesso accade serve una molla narrativa e l'alter ego fa muovere la trama. Ma Ogbà è cresciuto pagina dopo pagina, si è alimentato dei racconti di mia moglie su suo nonno, ho parlato con i suoi parenti e alla fine non si capisce più chi è il vero protagonista del libro: se lui o il carabiniere.»