Un serie profondamente italiana, legata strettamente alla pianura in cui si svolge e al corso del Po. Il commissario Soneri lavora infatti alla questura di Parma, dove cerca di salvare una città che non esiste più, divorata dall'interno nell'indifferenza generale, ormai soltanto un guscio vuoto.
In quella città emiliana, ma non solo, Varesi racconta questa figura narrativamente longeva e di grande successo, che indaga ma con dubbi, incertezze e sofferenze che lo rendono molto umano, molto "sincero".
«Valerio Varesi - scrive un altro grande giallista italiano, Carlo Lucarelli - è uno scrittore che fa anche il giornalista con taglio investigativo. Racconta le cose come il commissario Soneri, che ormai, dopo alcuni romanzi, è diventato uno di quegli appuntamenti che la serialità del giallo ci regala, e si può benissimo avvicinare a figure riflessive, tormentate e concrete. Gente piena di dubbi, a cui non piace che le cose non quadrino.
Quando i personaggi funzionano è come se esistessero davvero e si muovessero per volontà propria. Per questo, a dare voce a un personaggio vero come il commissario Sonerí ci voleva qualcuno che le cose le sapesse (e le sapesse raccontare) come Varesi. D'altra parte, il commissario Soneri di sé dice: "Uno che fa questo mestiere trova banale ogni finzione".»