Siamo stati felici - Irène Némirovsky - copertina
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Letteratura: Ucraina
Siamo stati felici
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Descrizione


Con il titolo "Siamo stati felici" sono qui riuniti nove racconti di Irene Némirovsky, per la prima volta tradotti in italiano, tutti incentrati su figure femminili. Apparsi su alcune delle principali riviste francesi tra il 1933 e il 1942, anno della sua tragica scomparsa, questi racconti videro la luce accanto a quelle grandi opere come "L'affare Kutilov" (1930), "Il vino della solitudine" (1935), "Jezabel" (1936), "I cani e i lupi" (1940) che già avevano consacrato la scrittrice ebrea di origine ucraina come una delle maggiori narratrici di lingua francese della sua epoca. In tutti questi racconti, splendidi sono i ritratti delle donne protagoniste, che riflettono sugli episodi più intensi, a volte più drammatici, della propria esistenza; episodi legati a un amore incontrato e vissuto, oppure incontrato e perduto, ma sempre in ogni caso chiave di volta del loro destino. L'amore come passione, certo, ma con tutti i suoi ingredienti più contrastanti: la gioia incontenibile, il piacere travolgente, la sudditanza psicologica, la sofferenza estrema. E quasi sempre la felicità è al passato, nel ricordo, a volte enigmatico, a volte remoto ma sempre ben presente, di un tempo in cui 'siamo stati felici', per quel "sapore che soltanto l'amore può dare alla vita, un sapore di frutto, appetitoso, succulento, quasi aspro, un sapore di labbra giovani".

Dettagli

29 aprile 2013
160 p., Brossura
Un dejeuner en septembre
9788836813735

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Foto di Irène Némirovsky

Irène Némirovsky

1903, Kiev (Ucraina)

Scrittrice ucraina di religione ebraica.Irène Némirovsky, figlia di un ricco banchiere ebreo, fin da giovane venne allevata in modo da parlare fluentemente il francese. Della sua educazione si occupò infatti la tata Zezelle, di madrelingua francofona: la madre di Iréne, Anna Margoulis, non si interessava particolarmente alla formazione della figlia. Oltre al francese, la piccola imparerò il russo e l'inglese. Ben presto purtroppo le leggi razziali cominciarono a mordere: la famiglia Némirovsky si trasferì prima a San Pietroburgo, poi in Finlandia, infine in Svezia.Finchè, nel luglio del 1919 si stabilirono definitivamente in Francia, dopo un avventuroso viaggio in nave. Sembrava che tutto fosse tornato come prima: la famiglia comprò...

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